di Sandro Braghin

Qualche anno fa sono stati fatti molti investimenti nella zona centrale di Chivasso per “abbellirla”, uno tra questi è stato il rifacimento di via S. Marco, che è stata ripavimentata, è stato rifatto l’impianto di illuminazione di tutta la via e successivamente è stata trasformata in ZTL, con tanto di porta elettronica con videocamera per sanzionare i trasgressori.

Sicuramente questa non è la maggior via commerciale di Chivasso ma volendo fare due passi in tranquillità potrebbe anche avere il suo perché.

Peccato però che con tutte le decine di migliaia di Euro che si sono spese nell’abbellire questa via, non si sia pensato a spenderne qualcuno in più per migliorare un pochino anche quelli che sono i collegamenti con via Torino.

In particolare il vicolo della Chiesa, che è ormai da tempo ridotto ad essere una vera e propria toilette a cielo aperto. Addentrandosi in esso non si può non percepire l’odore acre dei bisogni dei piccioni della zona, oltre che dei nostri concittadini, magari anche di qualche forestiero, ma continuando a trattenere il fiato, mentre si spera di arrivare il prima possibile alla prossima via, bisogna fare anche attenzione a dove si mettono i piedi, per evitare di pestare spiacevoli ricordini, che a primo acchito non sembrerebbero lasciati dai cani, anche perché i cani a Chivasso sono super controllati nell’espletazione dei loro bisogni, ma questo potrebbe essere un altro argomento su cui parlare.

vicolo della Chiesa visto da via Torino

Il momento del bisogno

Proprio lo scorso sabato mattina attorno alle 11:30 (in pieno giorno) mi trovavo in piazza della Repubblica, prossimità di questo vicolo, stavo facendo due chiacchiere con un amico ed il nostro sguardo è andato verso questo vicolo. Abbiamo iniziato a fare le considerazioni di cui sopra, quando proprio in quel momento una signora con una bambina si è addentrata qualche metro all’interno del vicolo, la signora ha tirato giù i pantaloni della bimba, l’ha sorretta per farle fare il bisogno di cui aveva la necessità e via come nulla fosse.

A vedere questa scena siamo rimasti un po’ basiti, ma dopo qualche secondo abbiamo pensato bene di farle notare che nell’arco di una decina di metri si trovano diversi locali pubblici con dei servizi. Naturalmente lei molto imbarazzata se n’è andata senza darci molta considerazione, lasciandoci forse con la speranza che la prossima volta utilizzeranno un servizio pubblico.

Non so come sia possibile oggigiorno che in una città come Chivasso in pieno centro ci possa essere un vicolo in queste condizioni, basterebbe veramente poco per migliorare la situazione ma probabilmente sebbene stiamo parlando del centro cittadino non salta all’occhio delle persone.


Sandro Braghin

di Sandro Braghin

Dalle 17:00 di oggi, sabato 19/10, si è sfaldato il manto stradale in corso Galileo Ferrari, in corrispondenza dell’Intersezione con via Mazze.

Visto dal marciapiede sembrerebbe un cedimento del sottosuolo, forse a causa di un guasto alla rete idrica, essendoci sul posto tecnici della Smat. Al momento può sembrare un piccolo inconveniente ma se non sarà ripristinato alla svelta potrà causare e grandi disagi alle persone in transito per una delle maggiori arterie chivassesi.

Speriamo che la situazione sia ripristinata nel minor tempo possibile anche perché al momento il traffico veicolare non è molto intenso ma durante una normale giornata lavorativa la situazione potrebbe diventare un po’ più critica.


Sandro Braghin

di Diego Alfeo

Da tempo ci si lamenta dello stato (e degrado) delle condizioni delle strade in Chivasso e frazioni, per non parlare della (pseudo)idea di viabilità che l’attuale amministrazione comunale ha sull’argomento.

Tanto per capire la situazione io personalmente vedo in molti tratti un manto stradale in condizioni veramente pessime con buche talmente grandi che in alcuni casi possono arrecare – spesso costosi – danni ai veicoli più robusti.

Un argomento, anch’esso molto importante, da affrontare è il discorso viabilità: rotonde non rotonde dove se ci si imbatte incautamente nei momenti di maggiore affluenza si rischia di trovarsi imbottigliati con la speranza di uscirne il prima possibile, rotonde in programma di costruzione a ridosso di altre rotonde più grandi presenti su una delle principali arterie in ingresso ed uscita della cittadina , per non dimenticare i sensi unici selvaggi in punti spesso inutili senza che chi di dovere prenda in considerazione idee alternative.

Spero tanto che qualcuno si metta una mano sulla coscienza e risolva la situazione.


Diego Alfeo (D.M.F.)