di Matteo Doria
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Lo ammetto, ieri sera mi sono commosso nel vedere le immagini del reportage che ha con il suo racconto ci ha fatto rivivere questo evento epocale, l’inizio di una serie di avvenimenti che hanno segnato un cambiamento stravolgente per il Mondo occidentale e non solo, che fece riunire persone, famiglie, e molto di più, separati per decenni da quel muro.
Ho riprovato quell’emozione unica , di incredulità , di stupore, di gioia, che aleggiava in quei giorni. Già, perché anche se in apparenza era una cosa che “non ci riguardava da vicino”, sapevamo che in realtà era una cosa che coinvolgeva tutti.
Ero ancora relativamente piccolo, ma abbastanza grande da capire la portata ed il profondo significato di quel momento, che ancora porto nella memoria e nel cuore.
Molti furono gli eventi che si susseguirono, ricordo perfettamente le parole che ci dissero i nostri genitori: state assistendo a cose importantissime, da grandi ve le ricorderete , e potrete dire essere stati testimoni e spettatori della storia.
In effetti, a distanza di anni, comprendo che è stato esattamente quello.
Memorie da Berlino
Qualche anno fa, durante un congresso EDS-PPE svoltosi a Berlino a cui ho preso parte, approfittai di un momento di pausa per prendere un taxi e farmi portare presso i resti del muro. Un pezzo di cemento ricoperto di murales, ma che nel suo silenzio trasmette emozioni fortissime. Almeno per me fu così.
Sopratutto pensare che un’opera del genere ha diviso in due l’Europa, tagliando a metà non solo una città, una nazione, ma famiglie e amicizie separate da un giorno all’altro solo perché uno o l’altro abitava due strade più in la.
Per noi, testimoni oculari di questo pezzo di storia , una cosa è certa: mai più muri…
E lo dico da uomo di centrodestra convinto.
Matteo Doria
vicepresidente del Consiglio Comunale di Chivasso, imprenditore