Ho appreso poco fa la decisione di don Gianpiero Valerio di rinunciare alla parrocchia di Castelrosso, a seguito di tutte le vicende che si sono susseguite in questi mesi.
Si è inserito in una grande comunità, succedendo ad un parroco, don Nicolino, che per 50 anni ha fatto grandi cose per questo paese.
Si è trovato a dover far coesistere tra di loro parrocchie molto diverse, in un periodo in cui la fede non è più così fortemente diffusa come anni fa.
Eppure, giorno dopo giorno, ha costruito la “sua comunità”, riempiendo di nuovo le chiese.
Auspico che ci possano essere degli sviluppi, abbiamo bisogno di pastori di anime, che pensano agli oratori per dare un luogo ai ragazzi dove crescere…un abbraccio don Gianpiero!
Matteo Doria
Vicepresidente del Consiglio Comunale di Chivasso, imprenditore
Durante la presentazione della sua idea in merito al nuovo oratorio, Don Giampiero mi ha chiesto di tenere un breve discorso, subito dopo il sindaco, cosa che ho fatto con piacere, da castelrossese e da presidente di una delle tante associazioni del paese in primis, prima ancora che da esponente politico, cosa che mi fa sentire in dovere di esprimermi anche ora, a seguito del comunicato della diocesi di Ivrea che di fatto ha sconfessato la volontà espressa parroco, informando anche che lo stesso era stato sollevato dalla legale rappresentanza della parrocchia.
Castelrosso con i suoi 2400 abitanti e quasi 20 associazioni è una comunità molto attiva, ma che, con il declino del vecchio oratorio e dei suoi grandi spazi, è da tempo orfano di infrastrutture indispensabili per poter permettere a tutti di organizzare grandi feste ed eventi, cose diventate sempre più difficili da mettere in piedi visti i costi e la burocrazia che i tempi moderni impongono.
Giusto un anno fa avevo indetto un incontro a cui presero parte oltre 200 abitanti, per elaborare una proposta di realizzazione di una struttura comunale polivalente in Castelrosso, che avevo poi presentato in consiglio comunale: il sindaco e la giunta avevano però deciso di non portare avanti questa idea.
Ovviamente sia io che tutti i presenti abbiamo accolto con gioia l’annuncio di don Giampiero di voler realizzare un nuovo oratorio con i soldi lasciati da Don Nicolino alla parrocchia di Castelrosso, da utilizzare per il bene dei castelrossesi: un luogo dove crescere spiritualmente ma costruito con il concetto di un polivalente moderno; la reazione dei presenti è stata veramente positiva, tanta era l’attesa ed il bisogno che il paese avverte per una struttura simile.
Le notizie che si sono susseguite in questi giorni sono state però una doccia fredda, che hanno lasciato basita buona parte della comunità. Non conosco e non mi competono le dinamiche interne della curia, e non mi posso esprimere in merito, ma in questi giorni mi sta rimbombando nella mente una frase che ripetiamo all’inizio di ogni messa: “ e pace in Terra agli uomini di buona volontà…”, un passaggio che sembra un po’ stridere con ciò a cui stiamo assistendo.
Castelrosso ha bisogno di un luogo simile, dove ritrovarsi e sentirsi comunità, ed auspico fortemente, come tanti altri, che venga realizzato quanto prima. Alcuni parrocchiani hanno ricordato le parole di sua eccellenza il vescovo quando, durante la riunione che si tenne pochi mesi dopo l’insediamento di don Giampiero, alla domanda “ ma come e quando verranno spesi i soldi che don Nicolino ha lasciato per Castelrosso (quasi 2 milioni di euro tra lascito e soldi sul conto corrente, raccolti nei decenni in buona parte dal grande cuore dei parrocchiani)?” egli rispose: “ lo comunicherò nei modi e nei tempi che riterrò più opportuni”. Ecco, forse dopo cinque anni e mezzo quel tempo sarebbe arrivato. E lo dico con il massimo rispetto, e con la speranza che questa articolata pagina di storia della nostra parrocchia possa concludersi nel migliore dei modi.
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