Ci ricorderemo sempre di questo 2020, l’anno del COVID-19
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Ci siamo resi conto che “era arrivato anche da noi sul serio” quel 22 febbraio, una domenica, quando con i carnevali in corso a Chivasso ed in frazione Castelrosso, ed il giorno seguente previsto ai Pogliani, arrivò l’imperativo governativo di sospendere tutti gli eventi di aggregazione. Ricordo perfettamente quel pomeriggio concitato, fatto di tante telefonate, riunioni, un po’ di incredulità e la consapevolezza che qualcosa di grave ed inimmaginabile stava iniziando ad accadere anche da noi. Da lì in poi un susseguirsi di eventi: scuole sospese, il primo lockdown dell’11 marzo, l’inizio di un dramma economico ancora in essere, la quotidianità delle nostre vite stravolte nel profondo.
Purtroppo nessuno di noi era veramente preparato a tutto ciò, ognuno ha cercato di affrontare la cosa come meglio poteva fare, con responsabilità e buonsenso. Come opposizione, collaborando con il mio gruppo Amo Chivasso e le sue Frazioni abbiamo fin dai primi momenti attivato una comunicazione costante con la popolazione, anche tramite canali social, per diffondere tempestivamente le informazioni e dettagliare i vari decreti, così da rispondere a quell’esigenza di chiarezza, rendendo più facilmente fruibili i contenuti dei testi di legge. Abbiamo cercato di dare risposte ai tanti cittadini che tutt’ora ci contattano per chiedere “si può fare questo, posso andare lì, come posso fare per…”. Abbiamo creato la rubrica “raccontiamoci al tempo del Coronavirus” pubblicata su questo sito matteodoria.online e sui social dove centinaia di persone hanno contribuito con le loro testimonianze per raccontare la loro quotidianità durante il primo lockdown, dimostrandosi una piccola valvola di sfogo. Abbiamo cercato, nel nostro piccolo, di trovare un modo per continuare a sentirci vicini gli uni agli altri.
Dal punto di vista istituzionale ci siamo resi disponibili per presentare le nostre proposte ed idee all’amministrazione comunale, accantonando le diversità politiche, per cercare di gestire al meglio il difficile momento che si stava, e si sta, vivendo. Ci siamo concentrati soprattutto sulle proposte di sostengo al lavoro, alle attività economiche commerciali e produttive, alle associazioni (linfa vitale per una comunità viva come la nostra) ed alle problematiche legate alla riapertura della scuola a settembre, come ad esempio i trasporti locali.
Nonostante le iniziali aperture ricevute nelle varie commissioni consiliari, dobbiamo ammettere con rammarico che le nostre istanze hanno ricevuto una considerazione estremamente marginale. Siamo sempre più convinti che le nostre proposte siano basate sul buonsenso e sulle oggettive necessità delle persone e constatiamo altresì che queste mancanze si sono poi tradotte in evidentissime lacune dell’amministrazione, le quali si stanno tutt’ora riflettendo sulla quotidianità di cittadini ed imprese.
Abbiamo comunque rinnovato la disponibilità a collaborare nuovamente data la seconda ondata in corso e la conseguente incertezza sul futuro, con l’auspicio che questa volta la richiesta di collaborazione si trasformi effettivamente in qualcosa di concreto per il bene di tutti.
Questo sarà un Natale diverso da come lo conosciamo, ma siamo gente forte, apprezzeremo ancora di più la condivisione di questo momento con le nostre famiglie, nei modi in cui sarà possibile farlo, e ricorderemo con grande affetto chi ci è stato strappato via da questo virus.
Con l’ingegno e la buona volontà che da sempre ci contraddistinguono supereremo anche questo momento!
Auguro a tutti di cuore buone feste, e che il 2021 possa portarci un po’ di normalità e tranquillità, di cui abbiamo tanto bisogno!
E siamo giunti di nuovo a Natale: un momento di pace e serenità, in cui si cerca di dimenticare le tante fatiche, i momenti difficili e le prove quotidiane a cui la vita moderna ci sottopone.
Non sono momenti facili, non per il nostro territorio, una terra bella, fertile, ricca di storia e di cultura ma che continua a stentare a riprendersi da questa crisi che sembra non volere più finire.
In questo momento di fraterna amicizia, un pensiero non può andare alle tante persone che hanno perduto il lavoro, o che stanno rischiando il posto di lavoro a causa delle chiusure di stabilimenti ed i relativi indotti, negozi, attività artigianali, partite IVA.
“Non potrà piovere in eterno”, recita un antico detto, e noi siamo gente che sa come superare i momenti più duri con l’ingegno, la perseveranza, la passione che mettiamo nelle cose che facciamo che ci contraddistingue.
“Fare rete”, mantenere vivi i rapporti tra le persone è la cosa più bella ed importante che ci possa essere all’interno di una comunità, grande o piccola che sia, ed allora mando a tutti voi ed alle vostre famiglie un abbraccio come augurio di Buon Natale e sereno Anno Nuovo.
Buone Feste a tutti!!
Matteo Doria
Vicepresidente del Consiglio Comunale di Chivasso, imprenditore
Da quest’anno con il mio gruppo abbiamo deciso di “renderci tecnologici”, e di veicolare anche la lettera degli auguri di Natale tramite social e il sito di informazione creato pochi mesi fa matteodoria.online, che vi invito a visitare! Oltre agli auguri di rito, ho voluto comunque mantenere anche la tradizione della lettera di fine anno, dedicata anche all’approfondimento delle mie attività consiliari che trovate qui di seguito.
AREA EX CAMPO ENEL
Un’aera che versava in grave stato di abbandono, dopo aver vissuto momenti di gloria sportiva,e che necessitava di essere riqualificata. Trovandosi ubicata in un punto di connessione strategico sotto vari aspetti
VEICOLARE, trovandosi sia vicino al centro città sia adiacente alla circonvallazione proveniente dal ponte sul Po da un lato e dalla zona est della città dall’altro,
CICLABILE in quanto potrebbe fare da snodo di innesto tra una ciclabile lungo le sponde del canale Cavour, una ciclabile cittadina e la via Francigena,
PEDONALE / AMBIENTALE in quanto punto di connessione tra le aree verdi di viale Vigli del Fuoco, viale storico del Canale Cavour e quindi poi parco del Bricel e Argine.
Avevamo proposto, come capita un po’ ovunque, che venisse realizzato un parcheggio interrato da 200 posti auto circa, e che la superficie fosse totalmente lasciata verde e a disposizione delle persone con aree fitness all’aperto, vaste aree giochi bimbi, area cani e una struttura polivalente per eventi e feste, ad oggi inesistente a Chivasso. Ci sarebbe voluto un pizzico di coraggio, e il bilancio della città lo avrebbe consentito. Il Sindaco e l’amministrazione hanno optato invece per una soluzione più scarna, proponendo un concorso di idee dove le linee guida imbrigliavano le proposte nella direzione della situazione poi realizzata, spendendo comunque complessivamente circa 1 milione di euro. L’area è comunque qualificata, ma forse Chivasso avrebbe meritato un’opera più durevole e completa.
l’area dell’ex campo Enel come realizzata dall’amministrazione comunale
EX PASSERELLA DELLA STAZIONE
Nell’appendice alla convenzione tra il comune di Chivasso e RFI del 15 marzo 2017 l’amministrazione comunale ha chiesto ad RFI di rinunciare alla realizzazione a spese delle ferrovie del sottopasso veicolare e pedonale di via Roma in quanto (cito testualmente) “gli approfondimenti effettuati dal Comune hanno restituito l’inopportunità di fare realizzare quest’opera”.
Non condivido questa posizione, in quanto collegare le città divise dalla ferrovia dovrebbe essere una priorità. Veniva concordata anche la chiusura della passerella pedonale della stazione, per effettuare lavori di manutenzione, e rfi realizzava un collegamento pedonale in teoria temporaneo prolungando il sottopasso dei binari.
Una situazione che nelle ore notturne e pomeridiane nei mesi invernali, quando fa buio presto, genera insicurezza, costringendo la popolazione, donne e anziani compresi, ad infilarsi nel sottopasso con tute le criticità del caso.
A distanza di oltre due anni e mezzo la passerella della stazione risulta tutt’ora chiusa: abbiamo dunque richiesto a gran voce, sia nelle sedi istituzionali che con azioni dei sensibilizzazione, che l’amministrazione comunale si attivasse perlomeno per pretendere il rispetto della convenzione al punto 3.1bis, ovvero lo svolgimento dei lavori di manutenzione della passerella e la sua riapertura. A forza di insistere, pare che qualcosa si stia muovendo, continueremo a tenere alta l’attenzione su questo che è in primis un fattore di sicurezza.
RACCOLTA RIFIUTI, TAGLIO DEL SERVIZIO: MA PERCHÈ?
Dopo aver aumentato di quasi il 20% la Tassa Rifiuti negli ultimi 7 anni, portando Chivasso ad essere il Comune più caro di tutto il consorzio di Bacino con tutte le conseguenze del caso, nel 2019 l’amministrazione comunale ha ridotto l’aumento precedentemente applicato di circa il 2%, tagliando il servizio e il numero di passaggi di raccolta. Non è questo il tipo di intervento che ci si aspetta da chi amministra un città di quasi 30 mila abitanti: chiediamo che vengano presi in considerazione gli studio che abbiamo effettuato su altri comuni dove il servizio è efficiente e le tariffe sono accettabili, con la speranza che almeno nel 2020 si effettuino ragionamenti concreti per il contenimento di questa imposta senza camuffare l’abbassamento (minimo se comparato agli aumenti subiti negli anni) con tagli ai servizi.
i cassonetti pieni dopo il taglio ai servizi di raccolta rifiuti
DISCARICHE ABUSIVE
Una piaga che nasce dall’inciviltà di alcune tipologie di persone e che generano inquinamento e costi per la collettività. Una battaglia che conduco da anni, ma che non sta riscontrando battute di arresto significative: l’amministrazione ha acquistato alcune foto-trappole, telecamere mobili, che hanno permesso di cogliere sul fatto e sanzionare alcuni casi, ma è purtroppo una goccia nel mare. Durante il consiglio comunale del 06/05/20129 (oltre ad averne parlato come gruppo in questo articolo) ho presentato un’interrogazione relativa ad una discarica presente in frazione Betlemme, e è stata l’occasione per lanciare nuovamente l’appello ad aumentare la lotta a questo fenomeno, con l’auspicio che venga ascoltato.
CARENZA PEDIATRI
Non è materia di competenza comunale, ma dato il grande disagio che questa situazione sta creando, abbiamo richiesto che il Comune si attivi a sollecitare gli organi competenti per superare questa situazione.
ATTIVITA’ PRODUTTIVE, COMMERCIO, ARTIGIANATO
Il contesto storico in cui viviamo non è dei più facili, con una crisi economica che sembra non voler finire mai. L’intero territorio del chivasesse è flagellato da continue chiusure di grandi aziende ma anche di piccole attività, come negozi, imprese artigiane, ”partite iva” che continuano a scomparire e con esse i posti di lavoro e l’indotto che generavano.
L’inerzia che il comune di Chivasso sta avendo di fronte a questa realtà fa si che il nostro territorio anziché andare male come tutti purtroppo vada peggio: da tempo chiediamo maggiore attenzione e sostegno alle attività produttive ancora esistenti, con sgravi fiscali (veri però) per quanto riguarda le tasse comunali. Con la creazione di infrastrutture quali parcheggi (dove servono…) per rendere più accessibile la città, con un’azione seria e coordinata di promozione del territorio. Richieste per ora rimaste per ora inascoltate, ma che continueremo a ripresentare data l’importanza della tematica.
SICUREZZA
A seguito dell’ondata di furti, purtroppo tutt’ora in atto, abbiamo richiesto che venissero adottate misure in favore della sicurezza: richiesta di maggior pattugliamenti, eventualmente avvalendosi di vigilanza privata per sopperire alla carenza di organico (ne avevamo parlato qui e qui), come accade già in molti comuni, e di rendere operativo l’impianto di videosorveglianza, comprato con 80 mila euro di soldi pubblici tre anni fa e ad oggi mai entrato in funzione La richiesta di pattugliamenti integrati è stata rigettata; verranno invece spesi altri 120 mila euro per rendere funzionanti le 35 telecamere comprate tre anni fa e acquistarne un’altra decina (quanto sopra visibile in streaming sul sito del Comune di Chivasso).
SOPPRESSIONE PASSAGGI A LIVELLO e REALIZZAZIONE ALTRA ROTONDINA VICINO ALLA ROTONDA “DEL BIVIO” tra Torassi e Castelrosso
Come noto, dopo circa 20 anni di attesa le Ferrovie hanno iniziato i lavori per le opere di realizzazione del sottopasso ferroviario. Dati i precedenti, ho richiesto che i passaggi a livello venissero chiusi solo dopo l’effettiva realizzazione del sottopasso, per scongiurare il rischio di ritrovarsi senza passaggi a livello e senza sottopasso con il sopraggiungere di eventuali imprevisti, come già accaduto. L’articolo 5 della convenzione sottoscritta tra il comune di Chivasso e RFI, tra l’altro, prevedeva esattamente questo.
Il Sindaco ha invece deciso di emettere una sua ordinanza per chiudere fin da subito il passaggio di via San Giovanni, limitando tra l’altro la possibilità di circolazione veicolare: l’auspicio è che non accada come per i sottopassi veicolari previsti inizialmente in Via Roma e in via Mazzè a Chivasso, poi cancellati per “improbabili imprevisti”, oppure per il passaggio a livello di strada delle ghiacciaie, chiuso in teoria in via temporanea e ad oggi non più riaperto.
la planimetria recante le opere compensative alla soppressione dei passaggi a livello
Sempre la convenzione con RFI prevedeva la realizzazione della famosa ”strada di Castelrosso”, che partendo da via San Giovanni all’altezza del passaggio a livello sarebbe dovuta passare sotto il cavalcavia e innestarsi sulla rotonda del bivio, servendo così anche frazione Torassi. L’ex assessore ai lavori pubblici ora Sindaco di Chivasso ha chiesto la cancellazione di quest’opera (pare per non far passare questa strada su alcuni terreni di Torassi “consumandoli”) facendo girare la strada su via Druetti la cosa più sconcertante è che ha previsto di innestare via Druetti su via Casale realizzando una nuova rotondina a ridosso di quella già esistente (qualcuno l’ha già ribattezzata “l’otto-rotonda di Castello”). Le mie richieste di rivedere questa decisione sono state molteplici negli anni, con la proposta che se proprio non si vuole passare su quei terreni almeno che si realizzi un’unica grande rotonda, come accade ovunque, e non due rotonde una in fila all’altra. L’ultimo tentativo di ravvedimento lo ho chiesto nel consiglio comunale del 30/09/2019, ma la risposta è stata che NON SI VUOLE RIVEDERE LA DECISIONE DI FARE DUE ROTONDE CONSECUTIVE (visibile in streaming sul sito del Comune di Chivasso). E questo nonostante la stessa amministrazione abbia approvato una rotonda di configurazione analoga a quella da noi proposta a poche centinaia di metri di distanza.
2011 – il progetto originario
2017 – la modifica con la doppia rotonda
2019 – la nostra proposta alternativa
il progetto originario, la variante e la nostra proposta alternativa
REALIZZAZIONE DI UN SALONE POLIVALENTE in frazione Castelrosso
Avendo rilevato la necessità della realizzazione una struttura per permettere alle tante associazioni e a tutta la comunità di svolgere feste, eventi, spettacoli, abbiamo realizzato una proposta. RISULTATO: dopo aver raccolto il parere positivo da parte della popolazione, abbiamo portato in data 06/05/2019 la proposta in Consiglio Comunale (visibile in streaming sul sito del Comune di Chivasso): l’amministrazione Comunale e il Sindaco hanno risposto che, pur riconoscendo l’assenza di spazi simili, NON C’ERA NESSUNA INTENZIONE DA PARTE DELL’AMMINISTRAZIONE DI COSTRUIRE UN’OPERA COMUNALE DEL GENERE. NON TUTTO E’ PERDUTO: pare però che Castelrosso potrà comunque avere una struttura simile, in quanto un altro ente, privato ma “sociale”, realizzerà una struttura con caratteristiche analoghe, che sopperirà alle lacune volute da questa amministrazione pubblica.
la nostra proposta di Salone Polivalente su
ALTRE ATTIVITÀ
Richiesta di manutenzioni programmate a strade asfaltate e interpoderali, maggiori collegamenti con le frazioni e le periferie, manutenzione a cimiteri, aree verdi, parchi giochi.
Un augurio di buone feste
Sperando di aver fatto cosa gradita, auguro a tutti Voi un felicissimo Natale e un più Sereno Anno Nuovo, con un pensiero particolare a chi sta attraversando momenti difficili.
Matteo Doria
Vicepresidente del Consiglio Comunale di Chivasso, imprenditore
Crisi LIVANOVA, COMITAL, MARTOR, e altre conseguenti ripercussioni sull’indotto, negozi, imprese, partite IVA: quanto il nostro territorio deve ancora soffrire?
L’intervento di Matteo Doria al Consiglio Comunale di Chivasso del 19 dicembre 2019
Matteo Doria
Vicepresidente del Consiglio Comunale di Chivasso, imprenditore
SINDACO E ASSESSORE AL COMMERCIO DI CHIVASSO PRIMA AUTORIZZANO DI TUTTO, CONTEMPORANEAMENTE, POI RIMANGONO BLOCCATI NEL LORO STESSO CAOS
Verso le fine del pomeriggio di domenica scorsa, 8 dicembre, è andato in onda quello che si potrebbe definire “il festival del surreale“.
Ore 18 circa , in via Torino c’è il mercato domenicale straordinario (autorizzato dal Comune di Chivasso, per essere chiari, e svolto principalmente da spuntisti di Torino).
Anche se è una domenica commercialmente importante, e i negozi sono tutti aperti, molti banchi iniziano già a smontare a quest’ora , invadendo per forza via Torino con i furgoni, che dovendo parcheggiare di fronte alle bancarelle occludono in molti tratti quasi tutto il passaggio pedonale.
Negozianti di conseguenza adirati, che si chiedono come sia possibile che il comune a cui pagano fior di tasse crei simili situazioni).
i furgoni e le bancarelle che ingombrano via Torino nascondendo le vetrine dei negozi
Ad un certo punto si sentono canti e preghiere in avvicinamento: essendo l’Immacolata, c’è la processione, numericamente molto partecipata, che parte dal duomo e si snoda per le vie del centro.
I vigili allarmati corrono a fare arretrate le bancarelle più ingombranti in via Torino, ma per quelli che già stanno smontando con i furgoni incolonnati è troppo tardi.
La situazione è surreale, i fedeli in parte proseguono con le candele in mano sotto i portici in mezzo ai clienti delle attività, in parte si districano tra slalom tra i camion e i banchi.
Poi arriva la statua della Madonna, che si blocca ovviamente, e qui si assiste all’inverosimile: attaccati alla statua , appesi dice qualcuno, ci sono il sindaco Castello e l’assessore al commercio Centin che si sono messi a fare i portantini. Si proprio loro, quelli che hanno autorizzato tutto e tutti contemporaneamente e creato il caos!
Risultato: mercatali irritati, processione impantanata, commercianti furiosi, persone che passeggiavano in quel momento “ostaggi increduli“ della situazione, una figuraccia assurda per tutta Chivasso.
Eppure si sapeva benissimo tutto, e nel vedere il sindaco e l’assessore lì sotto la statua impantanata in mezzo al caos del mercato la domanda è sorta spontanea a tutti: ma prima di mettersi a fare i portantini alla processione, non sarebbe stato meglio che si fossero messi a fare il proprio mestiere, facendo da regia in modo che le cose possano funzionare in modo sensato? In quel momento, un po’ di imbarazzo e senso di colpa per il caos creato e per la figuraccia complessiva fatta fare alla città lo avranno almeno provato?
Chiederemo spiegazioni dell’accaduto in consiglio comunale
Matteo Doria
Vicepresidente del Consiglio Comunale di Chivasso, imprenditore
Il vice-presidente del consiglio comunale Matteo Doria e il consigliere Federico Savino intervengono sulla questione
Matteo Doria, l’opinione
In questi ultimi anni, con l’avvicinarsi del Natale, si infervorano sempre più con maggior frequenza le azioni contro le tradizioni relative a questa festività, perpetrate da alcune tipologie di cittadini, italiani “autoctoni” che a volte per moda, a volte per convinzione, pensano che sia giusto cancellare le origini e le tradizioni del nostro popolo, e che l’integrazione passi da questi gesti: niente di più sbagliato, oltre che fastidioso!
Partiamo dal presupposto che il Natale è una festa che esiste per celebrare la nascita di Gesù, e dunque religiosa, così come Santo Stefano, l’Epifania, i Santi il 1 novembre, l’Immacolata l’8 dicembre etc.
Dunque chi ritiene che il Natale non sia da celebrare come comunità civile in quanto festa religiosa il 25 dicembre dovrebbe alzarsi ed andare a lavorare come qualsiasi altro giorno, senza paga festiva, perché se si è “contro” lo si deve essere sempre, non solo quando “ costa poco dirlo”.
Nel caso della scuola, sempre più oggetto di polemiche anche a livello chivassese, se da una parte è vero che deve essere laica, dall’altra è altrettanto vero che ciò non vuol dire che si debba tentare di distruggere l’identità e le tradizioni della nostra società, consolidate nei secoli anche attraverso i patti sottoscritti dallo Stato, e che comunque è tutt’ora in larga maggioranza cristiana cattolica.
Sembra quasi che la moda del momento sia relegare in un angolo e discriminare i cattolici all’urlo di “non discriminiamo gli altri”.
Che poi a voler analizzare, che male fa far fare il presepe ai bambini nelle scuole? Viene da domandarsi perché a sollevare questioni in merito a ciò non siano le famiglie dei bambini di altre religioni, nazionalità, culture, che anzi si sentono a disagio di fronte a queste situazioni, ma piuttosto persone che sembrano che “si creino problemi dove non avrebbe senso crearne”.
Un presepe natalizio
Federico Savino, l’opinione
Queste polemiche proprio in questo periodo e riguardanti un tema così delicato non ci vorrebbero. Tutto per una questione di strumentalizzazione politica sia da una parte che dall’altra, dove gli unici a rimetterci sono i bambini e la magia del Natale.
In questo periodo dovremmo essere tutti più buoni e non creare attriti e disuguaglianze.
Paese che vai usanza che trovi. Inoltre penso che le persone che credono in altre religioni siano ben più disturbate dalle polemiche che facciamo che da un semplice presepe che rientra nella nostra tradizione.
Anzi! Penso che sia anche più bello scoprire le varie tradizioni e le diverse manifestazioni degli altri Paesi a prescindere dal credo sempre nel massimo rispetto! Del resto è capitato esattamente così a me quando sono stato all’estero, dove sono stato assai incuriosito da una cultura o da una religione diverse dalla mia!
Matteo Doria e Federico Savino sui banchi del Consiglio Comunale di Chivasso
Il razzismo verso i sani valori
L’indignazione per una vicenda del genere è tanta: ci troviamo chiaramente davanti ad un episodio discriminatorio nei confronti di una buona fetta di popolazione, utilizzando come veicolo la categoria più debole della società: i bambini!
Con la scusa – che null’altro è se non una scusa – dell’inclusione si vuole rovinare un momento di gioia, serenità e amore ai bambini, cancellando così anche il messaggio civico di pace e fratellanza propri del Natale.
Sono i valori che fanno il buon cittadino, la tradizione, la socialità, la condivisione.
Senza valori l’uomo rimane un individuo spaesato, fuori dal concetto stesso di comunità, individualista, egoista, succube degli eventi e senza uno scopo chiaro nella vita se non quello di un tanto immediato quanto effimero appagamento del se.
Ancora una volta non si capisce come mai ci si ostina a discriminare 2,2 miliardi di persone, le quali, anzi, fanno dell’altruismo e della condivisione il loro credo.
Matteo Doria
Vicepresidente del Consiglio Comunale di Chivasso, imprenditore
Federico Savino
Consigliere Comunale della Città di Chivasso, imprenditore, ambulante mercatale a Chivasso e comuni limitrofi di prodotti alimentari.
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