di Matteo Doria

Si sta respirando un brutto clima in questi giorni, di “Stato di polizia”, con governanti che di varare manovre che gli permettano di barattare sussidi con consensi sono disposti a tutto, anche a privare della libertà personale una fascia di popolo. Un po’ quell’atmosfera dove il vessante principe Giovanni inviava lo spietato sceriffo di Nottingham a riscuotere forzatamente i balzelli. Ma non dovevano essere loro i Robin Hood….?
Andiamo con ordine: come da previsione, il neo governo 5stelle-PD ha varato una manovra lacrime e sangue, che manterrà i sussidi e l’assistenzialismo dal reddito di cittadinanza in giù, ma che non prevede nessun aiuto reale alla sopravvivenza delle imprese, soprattutto quelle medio-piccole, e che non prevede forme per attrarre investimenti dall’estero. Si sta valutando invece l’aumento dell’iva nel settore turistico (la risorsa che dovrebbe essere rilanciata in primis, dato l’enorme potenziale che avrebbe il nostro paese, ma tant’è…).

Il problema è che per finanziare tutti i sussidi che hanno previsto senza aumentare l’Iva servono 23 miliardi di euro, e non è bastato eliminare di fatto l’abbassamento delle tasse alle imprese, che magari sopravvivendo avrebbero potuto continuare a generare posti di lavoro, anziché creare nuova necessità di sussidi, perché anche così mancano ancora 7 milardi di euro per coprire tutto.
E i 5 stelle-Pd dove pensano di prenderli? Da un ipotetico recupero delle tasse non riscosse.

E per chi non può pagare, magare i piccoli artigiani, le partite iva, già soffocate da una pressione fiscale folle, unica in Europa, come si fa? Li mettiamo in galera! Et voilà…

Sentire il presidente del Consiglio Conte, i grillini della prima ed ultima ora, nonché gli esponenti del Pd che urlano a gran voce “pagheranno con la galera tutto” fa gelare il sangue… anche perché, fino a quando ce l’hanno fatta, sono stati proprio Mario e Christian a pagare con i soldi delle loro tasse i sussidi con i quali i politicanti di un certo tipo “acquisivano consensi elettorali”, ed ora che non ce la fanno più, li vogliono pure mettere in galera!

Auspichiamo in un rinsavimento ed in un adeguamento della linea politica alla realtà delle cose, per poter tornare a vivere e lavorare in un mondo normale…

Intendiamoci, le tasse vanno pagate, è fuori discussione, ma bisogna fare un distinguo tra i colossi che fissano le sedi legali nei paradisi fiscali, generatori del vero buco nero, e le persone normali che si spaccano la schiena dal mattino alla sera, generando posti di lavoro veri, a tempo indeterminato e non interinali come le grandi catene, che oberati da tasse improponibili non ce la fanno più a pagare ed a vivere contemporaneamente. Già perché così come impostata la cosa non prevede, almeno al momento, distinzioni: secondo voi alla fine chi pagherà finendo in galera, un fantomatico amministratore delegato di qualche multinazionale con sede alle Cayman, o il povero Mario, muratore che finchè ha potuto si è tolto il pane dalla bocca per pagare, così come il buon Christian, agente immobiliare a partita iva ?


Matteo Doria

vicepresidente del Consiglio Comunale di Chivasso, imprenditore

di Matteo Doria

Abbiamo incontrato nella nostra sede un referente di un’agenzia di vigilanza privata che ci ha illustrato un progetto, all’avanguardia per metodi e tecnologie, per integrare efficacemente il presidio del territorio tra pubblico e privato.

Presenteremo la proposta all’amministrazione comunale.


Matteo Doria

vicepresidente del Consiglio Comunale di Chivasso, imprenditore

di Matteo Doria

Nelle prossime settimane sarà varata la legge di bilancio dello Stato, la cosiddetta “manovra finanziaria”, ovvero come verranno spesi i soldi pubblici nel 2020 e soprattutto da dove entreranno.

In tempi così difficili, con la crisi che ancora morde e mette in ginocchio aziende e famiglie, ci si aspetterebbero azioni volte a ridurre tasse e balzelli, snellendo il peso dello Stato che grava sulle tasche dei cittadini, in modo da lasciare più capacità di acquisto alle persone ed agevolando la ripresa dell’economia reale.

Ed invece no , a quando pare siamo alle soglie di una stangata senza precedenti, che prevederà nel suo complesso un ulteriore aumento della pressione fiscale anziché una riduzione, pur di sostenere una politica che ammicca a sussidi e “mance”, buone per il consenso spicciolo a breve termine, ma di sicuro non per rilanciare l’economia di un Paese martoriato come il nostro. “Una nazione che pensa di uscire da una crisi aumentando le tasse è come un uomo in piedi dentro ad un secchio che pensa di sollevarsi tirando il manico”, diceva Winston Churchill.

Chissà cosa avrebbe pensato questo celebre statista di reddito di cittadinanza e tasse sulle merendine …


Matteo Doria

vicepresidente del Consiglio Comunale di Chivasso, imprenditore