di Sandro Braghin

Qualche anno fa sono stati fatti molti investimenti nella zona centrale di Chivasso per “abbellirla”, uno tra questi è stato il rifacimento di via S. Marco, che è stata ripavimentata, è stato rifatto l’impianto di illuminazione di tutta la via e successivamente è stata trasformata in ZTL, con tanto di porta elettronica con videocamera per sanzionare i trasgressori.

Sicuramente questa non è la maggior via commerciale di Chivasso ma volendo fare due passi in tranquillità potrebbe anche avere il suo perché.

Peccato però che con tutte le decine di migliaia di Euro che si sono spese nell’abbellire questa via, non si sia pensato a spenderne qualcuno in più per migliorare un pochino anche quelli che sono i collegamenti con via Torino.

In particolare il vicolo della Chiesa, che è ormai da tempo ridotto ad essere una vera e propria toilette a cielo aperto. Addentrandosi in esso non si può non percepire l’odore acre dei bisogni dei piccioni della zona, oltre che dei nostri concittadini, magari anche di qualche forestiero, ma continuando a trattenere il fiato, mentre si spera di arrivare il prima possibile alla prossima via, bisogna fare anche attenzione a dove si mettono i piedi, per evitare di pestare spiacevoli ricordini, che a primo acchito non sembrerebbero lasciati dai cani, anche perché i cani a Chivasso sono super controllati nell’espletazione dei loro bisogni, ma questo potrebbe essere un altro argomento su cui parlare.

vicolo della Chiesa visto da via Torino

Il momento del bisogno

Proprio lo scorso sabato mattina attorno alle 11:30 (in pieno giorno) mi trovavo in piazza della Repubblica, prossimità di questo vicolo, stavo facendo due chiacchiere con un amico ed il nostro sguardo è andato verso questo vicolo. Abbiamo iniziato a fare le considerazioni di cui sopra, quando proprio in quel momento una signora con una bambina si è addentrata qualche metro all’interno del vicolo, la signora ha tirato giù i pantaloni della bimba, l’ha sorretta per farle fare il bisogno di cui aveva la necessità e via come nulla fosse.

A vedere questa scena siamo rimasti un po’ basiti, ma dopo qualche secondo abbiamo pensato bene di farle notare che nell’arco di una decina di metri si trovano diversi locali pubblici con dei servizi. Naturalmente lei molto imbarazzata se n’è andata senza darci molta considerazione, lasciandoci forse con la speranza che la prossima volta utilizzeranno un servizio pubblico.

Non so come sia possibile oggigiorno che in una città come Chivasso in pieno centro ci possa essere un vicolo in queste condizioni, basterebbe veramente poco per migliorare la situazione ma probabilmente sebbene stiamo parlando del centro cittadino non salta all’occhio delle persone.


Sandro Braghin

IL GOVERNATORE DEL PIEMONTE ALBERTO CIRIO HA INCONTRATO I RAPPRESENTANTI DI CHIVASSO E DEL TERRITORIO DEL CHIVASSESE AL DIBATTITO ORGANIZZATO DA NETWEEK A CHIVASSO

di Matteo Doria

Fiero di aver corso in pirma persona per il centordestra alla scorsa tornata delle Regionali, e di aver sostenuto un Presidente di questo calibro.

Questa mattina, 30 ottobre, il neo Presidente della Regione ha fatto visita a Chivasso ed incontrato i rappresentanti territoriali di tutto il chivassese grazie al dibattito organizzato da Netweek.

ALBERTO CIRIO E MATTEO DORIA A CHIVASSO

Una nuova visione per il territorio

Il neoeletto governatore ha affrontato le principali tematiche riguardanti il nostro territorio, dalle infrastrutture alla sanità, con il grande annuncio del ritorno del reparto di emodinamica presso l’ospedale di Chivasso entro fine gennaio 2020, approfondendo anche tematiche più ampie come la partecipazione in extremis alle imminenti olimpiadi invernali, seppur in modo marginale, perse dal Piemonte per la volontà contraria del sindaco di Torino , la 5 stelle Chiara Appendino, avallata dall’ex presidente regionale PD Chiamparino.

Ancora una volta Alberto Cirio ha dimostrato di esser ” sul pezzo”, oltre che preparato ed attento alle necessità dei territori di provincia, suscitando l’approvazione dei tanti sindaci e rappresentanti del territorio presenti.

Il Piemonte viaggerà veramente ad “un’altra velocità”!


Matteo Doria

vicepresidente del Consiglio Comunale di Chivasso, imprenditore

di Cristina Sargenti

Se mi chiedessero: “Che cosa manca a Chivasso?”
Avrei la risposta tempestivamente pronta: “Uno spazio, uno spazio che non c’è”
Lo spazio che intendo è un centro polifunzionale. Un luogo di aggregazione, un luogo che permetta ai cittadini e alle associazioni senza scopo di lucro di creare! Di offrire qualcosa che ora non c’è o non è alla portata di tutti o non ha un luogo adeguato per farlo.

Faccio qualche esempio.
Se ci guardiamo intorno, la città di Chivasso, autonominatasi (impropriamente a mio avviso) la “Città dei bambini”, scopriamo che ha ben poco da offrire ad un bambino in età prescolare. In certi casi ha ancora meno da offrire rispetto ad altre città limitrofe.

Da poche settimane ha riaperto le porte la Ludoteca comunale “Chicco di Caffè” destinata ai bambini da 0 a 3 anni. “Bene” direte, allora “c’è qualcosa!”

Si c’è ma non è alla portata di tutti perché attualmente la Ludoteca, gestita dalla cooperativa Valdocco, si trova all’interno del C.I.S.S. (Consorzio Intercomunale Servizi Sociali Chivasso), in Via Togliatti e lo spazio dedicato ai bambini è un piccolo stanzino di pochi metri quadrati che può ospitare un numero limitato di persone, per un totale di quattro ore la settimana suddivise in due giorni (il martedì e il giovedì mattina).

Il numero di persone, anche se esiguo, all’interno della stanzetta crea un clima caotico e a tratti faticosamente gestibile per le operatrici che, tra l’altro, propongono anche laboratori ludici manipolativi, artistici e costruttivi. Manca, inoltre, un adeguato spazio per il cambio pannolino. Molteplici volte il problema è stato segnalato al Sindaco.

Una soluzione sarebbe far tornare la Ludoteca all’interno del Gong (Centro giovanile di Chivasso) come alcuni anni fa, centro che offre uno spazio molto più ampio e perciò adeguato alle esigenze della ludoteca. Oppure sarebbe un’altra soluzione, mettere a disposizione uno spazio come un centro polifunzionale.
Un altro esempio di servizio non a pagamento, che non ha purroppo a disposizione alcuno spazio per operare è l’associazione “Mom’s mamme on line” (distretto di Chivasso).

Un’associazione no profit, che opera in Canavese sui distretti di Ingria (Cuorgnè), Ivrea, Chivasso, Biella e Ciriè. Si occupa del sostegno alla maternità e delle tematiche della genitorialità ad alto contatto, attraverso l’organizzazione di eventi sul territorio, con la presenza e l’appoggio di mamme alla pari in allattamento, consulenti IBCLC, psicologhe, consulenti del portare, osteopati, ostetriche e varie figure professionali sul territorio. L’associazione offre anche una fascioteca, una pannolinoteca, una stoviglioteca e biblioteca associativa alle iscritte. Perciò i servizi offerti gratuitamente sono molteplici ma purtroppo una sede adeguata non è ancora stata trovata.


Cristina Sargenti

di Marco Broggini

La storia dell’hit ball a Chivasso inizia nel 2016, anno in cui Manuel Marino si trasferisce in città. Forte della sua lunga esperienza ad alto livello, fonda insieme al vice presidente un’Associazione che da quel momento non ha mai smesso di crescere. La spettacolarità dello sport, la possibilità di praticarlo con ogni condizione atmosferica e l’atmosfera fortemente inclusiva che si respira all’interno del gruppo sono i suoi principali punti di forza.

Hit ball: qualche cenno di storia

L’hit ball è ancora poco conosciuto, ma in Piemonte è praticato da un numero sempre crescente di giocatori da più di vent’anni. È uno sport senza contatto fisico con gli avversari che si gioca 5 contro 5 in ambiente indoor, che coniuga spettacolari parate in tuffo con potenti tiri scagliati con l’avambraccio. Tutto inizia nel 1978 nella scuola media statale “Antonio Gramsci” di Settimo Torinese, dove il professore di educazione fisica Luigi Gigante partorisce l’idea e inizia a sperimentarla con i suoi alunni. Il primo regolamento completo viene depositato in SIAE nel 1986, dopo diversi anni di accurato rodaggio. Nel 1989 nasce la prima squadra vera e propria e  nel 1991 vengono creati i brevetti per le attrezzature. Un altro punto di forza dell’hit ball sta proprio nella semplicità e nel basso costo dei materiali che servono per iniziare a giocarci: un paio di bracciali a testa e un pallone. Dal 1992, anno della fondazione della Federazione Italiana Hit Ball, lo sport viene presentato in numerose scuole del torinese e iniziano i campionati. Oggi l’hit ball è praticato soprattutto nella provincia di Torino, ma si sta diffondendo a macchia d’olio in tutto il nord Italia grazie alla sua inclusività: lo sport è adatto proprio a tutti e non richiede standard fisici o tecnici troppo elevati. Dal 2019 la FIHB è stata inglobata nell’Unione Italiana Sport per Tutti (UISP), che si occupa di organizzarne le competizioni e contribuire alla crescita della disciplina con il suo respiro nazionale.

I risultati dell’Hit Ball Chivasso

L’Hit Ball Chivasso inizia la sua avventura nei campionati nazionali nello stesso 2016, con i suoi 15 iscritti. Al via della serie C1 si presentano M. Hackers e Dracarys, che chiudono la stagione a braccetto in testa alla classifica. La B2 2017/2018 vede le due squadre sfiorare i playoff promozione. Nel 2019 i M. Hackers, al termine di un anno da incorniciare, non riescono a vincere in finale, mancando così il passaggio in B1. La crescita impressionante dell’organico dell’Hit Ball Chivasso porta ai blocchi di partenza della stagione 2019/2020 ben quattro squadre nelle diverse categorie: Biautabras Rivarolo e BUSIness Krakens in C1, Neo Hackers e Dracarys in B2. L’obiettivo comune è migliorarsi sempre e cercare di arrivare più in alto possibile, consentendo di crescere ancora a un movimento che diffonde i valori più belli dello sport.

L’Hit Ball Chivasso si allena martedì, mercoledì e giovedì dalle 20.00 alle 22.00 nella palestra della Scuola Media “Demetrio Cosola” di Castelrosso. Coloro che volessero provare a lasciarsi appassionare da questo sport possono presentarsi gratuitamente per il loro primo allenamento. Una comunicazione anticipata può migliorare questa esperienza, perché permette agli allenatori di preparare una sessione su misura per i nuovi arrivati. L’Hit Ball Chivasso è sempre felice di accogliere forze fresche all’interno di quello che è un grande gruppo di amici, dentro e fuori dal campo.

L’importanza dell’infrastruttura

Oggi l’hit ball viene praticato principalmente nelle palestre delle scuole. Sono solo 3 le palestre degli istituti scolastici in Piemonte omologate dalla Federazione a disposizione per disputare le gare ufficiali. Per un movimento in continua crescita la coperta è sempre più corta e anche l’hit ball, come ogni altro sport, ha bisogno di un’infrastruttura appositamente dedicata. La creazione di un campo omologato nel chivassese permetterebbe alla città di avere un ruolo centrale nella diffusione di questo sport, attraendo le diverse realtà territoriali. La disciplina ha solo bisogno di uno spazio chiuso, con superfici lisce dove il pallone può rimbalzare senza impedimenti. Caratteristiche semplici per un’infrastruttura che può fare un’enorme differenza per uno sport che ormai ha i numeri e l’apparato organizzativo giusti per spiccare il volo una volta per tutte.


Marco Broggini

di Sandro Braghin

Dalle 17:00 di oggi, sabato 19/10, si è sfaldato il manto stradale in corso Galileo Ferrari, in corrispondenza dell’Intersezione con via Mazze.

Visto dal marciapiede sembrerebbe un cedimento del sottosuolo, forse a causa di un guasto alla rete idrica, essendoci sul posto tecnici della Smat. Al momento può sembrare un piccolo inconveniente ma se non sarà ripristinato alla svelta potrà causare e grandi disagi alle persone in transito per una delle maggiori arterie chivassesi.

Speriamo che la situazione sia ripristinata nel minor tempo possibile anche perché al momento il traffico veicolare non è molto intenso ma durante una normale giornata lavorativa la situazione potrebbe diventare un po’ più critica.


Sandro Braghin

di Matteo Doria

Amo Chivasso e le sue Frazioni: il nome stesso racchiude lo spirito che ha messo in moto un folto numero di persone che, mosse da buona volontà e dedite alla vita della nostra comunità, hanno dato vita a questa lista civica in occasione delle ultime elezioni comunali del 2017 che,  insieme a tutto il centrodestra unito (Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega), ha sostenuto la mia candidatura a sindaco della coalizione , ottenendo solo lei ben il 10% dei consensi totali elettorali (è stata la lista civica più votata in assoluto in Chivasso, ed è risultata la seconda forza della coalizione di centrodestra).

Dopo la tornata elettorale delle comunali del 2017 questa lista civica esprime due figure in Consiglio Comunale, ovvero il sottoscritto in qualità di Vicepresidente del Consiglio ed il Consigliere Federico Savino,  può attualmente contare su una nutrita squadra di lavoro molto attiva, composta da donne e uomini di diverse età, estrazione sociale, occupazione, zona di residenza, accomunata da un unico comune denominatore: la voglia di mettersi disposizione della comunità e l’amore per la il luogo in cui viviamo!

In questi due anni e mezzo in opposizione abbiamo cercato di rappresentare al meglio delle nostre possibilità le istanze della quasi metà della popolazione, che si era recata alle urne al turno di ballottaggio delle ultime elezioni amministrative, affidando la loro fiducia a me ed al centrodestra chivassese, oltre a quelle di quei cittadini che, pur avendo espresso un voto differente, nel tempo ci hanno contattato per esprimere il proprio punto di vista su situazioni grandi e piccole. Abbiamo affrontato molte tematiche, sia di carattere generale, come la necessità di attrarre investimenti per creare occupazione, la necessità di pediatri in città, la tassazione (soprattutto la tassa rifiuti) eccessivamente pesante per i cittadini, la necessità di piani di sicurezza, la richiesta di manutenzioni programmate a strade marciapiedi etc. etc. che di carattere più specifici, spesso partendo da spunti che ci danno con testimonianze dirette proprio i cittadini.

Il luogo pulsante di Amo Chivasso e le sue Frazioni è la sede, ubicata da sempre in piazza delle Repubblica, proprio a fianco al Duomo dove, oltre ad essere il posto fisico dove la squadra di lavoro si riunisce, è anche il luogo dove chiunque voglia effettuare segnalazioni, esprimere pareri su situazioni o anche solo scambiare due parole è sempre il benvenuto! Dialogare con le persone è la risorsa più preziosa, a mio e nostro avviso, per chi vuole occuparsi in modo coscienzioso e proattivo della “vita pubblica”, ed è per questo che, oltre ad un luogo “fisico” dove potersi incontrare, ho deciso anche di creare una mia piattaforma digitale in modo da poter agevolare ancora di più le possibilità incontro e di contatto, mettendo a disposizione questa sezione per la lista civica, appunto. Chiunque voglia mettersi in contatto per effettuare segnalazioni, o per manifestare la voglia di entrare a far parte della squadra in modo attivo, non dovrà fare altro che andare nella sezione contatti

Non siate timidi, Chivasso e le sue Frazioni hanno bisogno di persone come voi!


Matteo Doria

vicepresidente del Consiglio Comunale di Chivasso, imprenditore

di Federico Savino

Da quando sono stato eletto nel 2017 come consigliere comunale nelle file della lista civica “Amo Chivasso e le sue Frazioni Doria sindaco” (che per un pugno di voti non ha vestito la fascia tricolore) seguo sempre in prima linea le vicende cittadine.
In questi due anni e mezzo circa, oltre a conoscere meglio Matteo Doria e ad approfondire e a apprezzare la sua buona natura politica, coerenza e voglia di mettersi sempre in gioco, ho fatto anche esperienza per la carica che ricopro, ossia l’anello di congiunzione tra cittadino e comune in tutti i suoi aspetti facilitato alla mia presenza sul tessuto Chivassese.
La carica di consigliere è una figura molto importante se svolta nei migliori dei modi, anche se per certi punti di vista molto difficile ma che si ricopre volentieri grazie alla passione e al rispetto per chi ci ha permesso di essere stato eletto e non solo.

Facendo una breve riflessione personale su questo periodo trascorso, penso che Chivasso abbia una grande potenzialità inespressa, che Chivasso abbia bisogno di molto di più!

Prendo in considerazione per ora pochi punti per ricostruire il puzzle che è la nostra città in questo particolare momento storico.

  • Scuola: servirebbe a mio avviso più presenza e tutela sulla sicurezza dei bambini (caso stoviglie melamina e taglio nonni vigili)
  • Sport e cultura: valorizzazione delle associazioni sportive e culturali (tutte) e una maggior vigilanza e monitoraggio sulle società “storiche” (vedi ad esempio la crisi dell’U.R.S. la Chivasso che, oltre ad essere una società sportiva di ampio respiro, svolge un servizio sociale importante per centinaia di bambini)
  • Lavori pubblici: serve programmazione, ovvero riconoscere le priorità e non prodigarsi in inutili opere, nè tantomeno eseguire lavori a toppe per raffazzonare una mezza urgenza di un qualche evento contingente
  • Parchi giochi: molti sono sottodimensionati (Castelrosso, via Paolo Regis…), molti sono lasciati a loro stessi e molti altri semplicemente inesistenti nonostante le segnalazioni dei cittadini – soprattutto nelle frazioni – per non parlare del parco del Bennet con un gioco per diversamente abili guasto da più di 8 mesi.
  • Commercio cittadino: si vedono sempre più serrande abbassate, per una città storicamente votata al commercio è un delitto vedere come l’amministrazione pare essersi dimenticata di un motore dell’economia locale e non fa nulla per aiutarla né con interventi mirati tramite incentivi o sgravi direttamente alle imprese né con una adeguata pubblicità del “prodotto Chivasso” (cultura, commercio, sport, eventi) verso l’esterno.
  • Frazioni: continuano ad essere dimenticate, prova ne è la costante assenza della manutenzione alle strade e all’illuminazione.
  • Mercato: da anni assistiamo alla mancanza di valorizzazione di una risorsa non solo commerciale ma anche luogo storico di socializzazione e della nostra città; luogo che viene ricordato da una certa compagine politica soltanto durante le campagne elettorali.
  • Perso il tradizionale mercato de la Tola o delle pulci, un peccato!
  • Sicurezza: ci troviamo da anni gli agenti di polizia municipale usati unicamente come strumento per fare cassa (vedi mercato Mercoledì e Sabato) quando dovrebbero essere invece più presenti per la sorveglianza e la sicurezza del cittadino.

Auspichiamo più lungimiranza e una visione diversa e più chiara dell’amministrazione per governare, caratteristiche che, come purtroppo le giuste competenze, paiono mancare a questa giunta.


Federico Savino
Consigliere Comunale della Città di Chivasso, imprenditore, ambulante mercatale a Chivasso e comuni limitrofi di prodotti alimentari.

di Andrea Tuninetti

Si dice che la libertà ia uno dei più grandi successi ottenuti dal genere umano.

Tutto vero, se non per i residenti di Castelrosso.

Come molti sapranno, in queste ultime settimane, si sono susseguiti una serie, incredibile, di furti o tentativi a qualsiasi ora del giorno.

Persone che, in pieno giorno, si sono trovati soggetti, poco raccomandabili, all’interno della propria abitazione, altre che hanno visto scippare il proprio autoveicolo sotto casa, ecc. ecc.

Si è arrivati al punto di avere il terrore di non essere sicuri, nemmeno, chiusi a chiave in casa.

Credo che tutto ciò non possa essere più tollerabile e che chi di dovere debba intervenire al più presto.

Non possono bastare le “ronde” organizzate da alcuni volenterosi residenti a fermare queste violazioni.

Occorre che il nostro primo cittadino prenda coscienza della cosa ed organizzi un tavolo di incontro con le forze dell’ordine e magari attivare quelle decina di telecamere che al momento hanno solo una funzione figurativa.

Suggerirei di integrare il controllo delle nostre strade avvalendosi di una vigilanza privata al momento che il nostro corpo dei vigili è sottodimensionato.

Speriamo che il nostro appello abbia un seguito perché noi le tasse le paghiamo e non vogliamo che ci venga negato il diritto di essere liberi, almeno, tra le nostre mura domestiche.


Andrea Tuninetti

di Ermanno Tognolo

Che dire, Chivasso secondo le ultime stime conta circa 27.000 abitanti, dovrebbe essere un comune che “insegna” la sicurezza ad altri comuni, visto la presenza massiccia nel territorio di organi di polizia.
Dispone di una stazione di Carabinieri, inglobata nel Comando Compagnia gruppo Operativo e Radiomobile, una Tenenza della Guardia di Finanza, una caserma della Polizia Stradale, un posto fisso di Polizia Ferroviaria presso la stazione delle Ferrovie dello Stato, oltre il locale comando dei Vigili Urbani a disposizione del Sindaco.

Chi vede tutto questo potrebbe pensare che la città deve essere tranquilla, comunque molto più delle altre cittadine dei dintorni, ma purtroppo non è così.
Le frazioni sono da tempo dimenticate, vedere il passaggio di una pattuglia è quasi impossibile, certo i Carabinieri hanno pochi uomini impegnati in un territorio molto, troppo vasto, la Polizia Stradale ha altri compiti su strade principali e per ragioni di istituto non può neppure passare in aree non di loro competenza.
La Guardia di Finanza svolge la lotta contro i delitti tributari, si vedono poco in giro spesso in borghese, è nei loro giusti compiti, svolgono comunque molte attività di repressione del crimine, anche se a volte un passaggio in qualche zona nascosta, in una frazione non sarebbe male, perché le persone hanno bisogno di credere nella presenza dello stato, non solo come repressione, ma anche come sicurezza dei loro averi.

La Polizia Locale, sarebbe un luogo comune dire che la si vede solo per fare cassa, ma almeno per un normale cittadino è così, sono spesso impegnati nel controllo delle strade con il “VELOX”, devo dire usato in modo corretto, segnalato molto bene, ci sono dei comuni dove questo sistema di repressione, viene utilizzato in maniera arbitraria solo ed esclusivamente per fare soldi.

Però una passeggiata di cinque minuti nelle frazioni, nei sobborghi della città, non farebbe male, magari si potrebbero notare quei piccoli problemi quotidiani che potrebbero essere sottoposti al Sindaco, perché in fondo cinque minuti in meno di velox e cinque minuti in più in mezzo alla gente, magari farebbe anche apprezzare di più il lavoro e l’amministrazione.

Poi c’è la situazione del centro storico: una bella cittadina come Chivasso dovrebbe farne un vanto, ma purtroppo la città è stata occupata dai centri commerciali in periferia, il centro è snobbato come i negozi del resto, ma vi voglio parlare di sicurezza e mi fermo qui.

Torniamo al centro cittadino, qualcuno giustamente sprovvisto di guinzaglio o di materiale per rimuovere i residui organici dei propri cani è stato multato, giusto siamo in un paese civile e il rispetto per il prossimo se manca deve essere sanzionato, ma nella stessa circolare ministeriale, per altro presentata da questa amministrazione, si leggeva che era previsto una inasprimento delle pene amministrative per i trasgressori delle leggi vigenti sulla condotta degli animali e anche sul fenomeno dell’accattonaggio e dei parcheggiatori abusivi.

Io ad oggi vedo i possessori dei cani armati di tutto punto per evitare sanzioni, ma mendicanti e parcheggiatori sono ancora li, mi chiedo quindi se la loro presenza non è un problema di sicurezza e degrado più di un cane che ha sporcato, non dovrebbe l’amministrazione avere gli stessi compiti repressivi nei confronti di chiunque commetta un illecito?

In stazione, altro nodo cruciale per la sicurezza, ormai come tutte le stazioni italiane, si deve sperare di restare il meno possibile, la presenza della Polizia Ferroviaria non basta per rendere questo luogo sicuro e tranquillo e, certamente non per colpa loro.

In stazione spesso viaggiatori sprovvisti di biglietto usano i mezzi della ferrovia per andare e venire nei loro luoghi di “lavoro”, si perché in Italia delinquere è ormai un lavoro, a volte anche più tutelato di chi si occupa di rendere sicura la città, naturalmente questi “pendolari” di etnie diverse, non vado oltre per non sembrare una razzista, abbiamo anche diversi italiani tra di loro, incominciano l’attività lavorativa proprio qui rendendo questo luogo uno dei posti più insicuri, ricordiamoci che non molti mesi fa, un servizio di un noto giornale locale, parlava della prostituzione svolta all’interno dell’area delle Ferrovie dello Stato.

Quindi cosa porta tutto questo, che nelle frazioni, più che nel centro cittadino, i furti aumentano sempre più spesso, allora i cittadini creano i presidi locali, le ronde, tutto questo è la cosa peggiore da fare, non si hanno le basi per fare sicurezza, non si è autorizzati per fare sicurezza e non facciamo sicurezza girando la notte per le vie cittadine, mettendo a repentaglio la nostra vita.

Troppe volte leggiamo di persone che esasperate, con tutta la ragione di questo mondo, reagiscono in casi dove lo stato avrebbe dovuto essere presente, finendo nelle prime pagine di cronaca, passando dalla ragione al carcere.

Per concludere ci sarebbero tante riflessioni da fare, tanti consigli ma se ne leggono tutti i giorni nei vari social e non si deve cadere nel banale, per aumentare la sicurezza dobbiamo impegnarci noi di prima persona, basta avvisare un vicino che si esce di casa e di prestare più attenzione, chiamare qualche volta in più le forze dell’ordine, a volte è proprio una banale chiamata che permette di cogliere in flagranza qualche malvivente, magari possiamo rivolgerci a istituti di vigilanza che per pochi euro sono in grado di monitorare i nostri beni e di intervenire se necessario, ma nella sicurezza, il fai da te è la cosa peggiore che si può fare, è difficile per chi lo fa di mestiere figuriamoci per i semplici cittadini, inoltre cara amministrazione comunale, sei la prima istituzione delegata a compiti di pubblica sicurezza nel territorio, ma soprattutto sei l‘ unica istituzione votata dai cittadini, che hanno anche il diritto di raccogliere i frutti del voto, uno di questi frutti è proprio a sicurezza dei nostri beni e dei nostri cari, le difficoltà economiche dei comuni presi tra far quadrare bilanci e dare servizi è risaputa, ma avete gli strumenti per garantire di prima persona questi servizi, non facciamo solo repressione dove è più facile.

Un particolare ringraziamento a tutte le forze dell’ordine sia dello stato che del comune che ogni giorno rischiano la loro vita per i cittadini e non sono mai ringraziati doverosamente come si meritano.


Ermanno Tognolo

di Cristina Sargenti

Sono una cittadina di Chivasso e mamma di due bambini.
Io e la mia famiglia abitiamo nel quartiere sorto lungo via Montegrappa, strada che dall’incrocio col passaggio a livello tra via Montanro e via Blatta arriva fino alle porte della frazione Montegiove.

Il nostro quartiere è densamente abitato, è cresciuto in pochi anni e sopratutto si è sviluppato nell’ultimo biennio in maniera esponenziale. Con la nascita di nuove villette a schiera la zona si è popolata in fretta di famiglie con bambini, molti bambini, direi.

Nel quartiere, noi residenti ci siamo sempre sentiti quelli “al di la’ del passaggio a livello”, quelli “dimenticati”, come se, oltre via Blatta, non ci fosse più Chivasso e cominciasse una zona a se.

Dico questo perché, dal momento in cui ci siamo stabiliti qui, le chiamate fatte all’U.R.P. per segnalare molteplici disgiunti sono state pressoché ininterrotte fino ad oggi.

Le strade all’inizio impraticabili, l’illuminazione guasta, poi l’erba alta da non poter vedere arrivare un’auto, i marciapiedi dissestati per l’incuria, le auto e i camion della Rivoira che sfrecciano come se non ci fosse un domani e le richieste di installare dissuasori inascoltate.

Noi residenti, negli anni, ci siamo fatti sentire anche attraverso le raccolte di firme, alle quali non abbiamo mai avuto risposta dal comune.
Le raccolte di firme interessano due problemi cruciali, ai quali ci auguriamo di avere presto una soluzione:

  • il parco giochi mai costruito nel grande prato all’inizio della strada nei pressi del civico 34
  • l’incrocio col passaggio a livello tra via Montanaro, via Blatta e via Montegrappa.

Per quanto riguarda la richiesta del parco vorrei precisare che quel prato è così abbandonato da tempo e il rimbalzo di responsabilità tra comune e proprietari delle case limitrofe prosegue da anni tanté che non abbiamo ancora capito a chi rivolgere i nostri reclami.

In ogni caso, la nostra richiesta é semplice: abbiamo bisogno di un piccolo parco giochi alberato, sufficientemente ombreggiato per i bambini (dato che non esistono alberi lungo tutta la strada) e una piccola area per i cani. Ora, i residenti, per recarsi al parco più vicino a piedi, sono costretti ad attraversare l’incrocio col passaggio a livello di via Montanaro.

Qui mi ricollego alla seconda raccolta firme attuata nel quartiere ovvero quella per la messa in sicurezza dell’ incrocio con passaggio a livello tra via Blatta, via Montanaro e via Montegrappa.

Per noi poter attraversare quell’incrocio è vitale.
Solo in quel modo raggiungiamo i servizi che per noi sono fondamentali come le scuole, la chiesa, i supermercati, il parco giochi, la stazione e i negozi.

Chiediamo un sottopassaggio adeguato per non essere tagliati fuori dal resto della città e sopratutto che questo venga ultimato prima della chiusura dell’incrocio, e non come successo pochi giorni fa nella frazione Castelrosso.


Cristina Sargenti