Amo Chivasso e le sue Frazioni sostiene Clara Marta Sindaco, in colazione con tutto il centrodestra unito
Sarò candidato alla carica di consigliere , insieme agli altri 15 candidate e candidati di lista: siamo pronti a mettere a disposizione tutto la nostra esperienza maturata tra la gente, sul territorio ed in Consiglio Comunale, con il territorio nel cuore!
“ Si sapeva benissimo che la scuola anche quest’anno sarebbe iniziata, e che il progetto regionale che forniva il servizio dei nonni vigile quest’anno non ci sarebbe stato” inizia Matteo Doria, consigliere comunale capogruppo di Amo Chivasso e le sue Frazioni” eppure anche in questo caso a Chivasso l’amministrazione “dormiente” targata Castello non si è smentita, ed ha lasciato che le scuole iniziassero senza questo importante servizio.
Hanno poi cercato di metterci una pezza, chiedendo se qualcuno avesse voglia di andare a farlo a gratis, ma come si può pretendere che il servizio venga coperto su tutte le scuole per tutto l’anno basandosi sul volontariato? Eppure i soldi non mancano, avendo avanzato 3,8 milioni di euro raccolti con tasse e multe nel 2020 e poi non spesi. O forse questi soldi servono per fare la loro campagna elettorale in vista delle prossime elezioni a colpi di asfaltatrici e progetti last-minute?
Con la riforma del terzo settore bisogna studiare formule diverse, come hanno già fatto altri comuni guidati da amministrazioni più solerti: a mio avviso si potrebbe anche pensare di utilizzare i percettori di reddito di cittadinanza, che ricevono un sussidio dalla comunità trovandosi in difficoltà economiche, e che in questo modo renderebbero alla cittadinanza un servizio; una collaborazione che smorzerebbe anche le polemiche.
Oppure utilizzare gli ospiti dei centri per rifugiati, mantenuti con i soldi dei contribuenti: aiuterebbe l’integrazione, in quanto aiutando la comunità nella vita quotidiana verrebbero “accettati” meglio.
Al momento sono 4 in tutta Chivasso i volontari, e magari nelle prossime settimane se ne aggiungerà qualcun altro, ma questa non può essere la soluzione, in ogni caso tardiva.
Sono stati tanti i cittadini che ci hanno contattato in questi giorni per segnalare il disagio: mi sono recato personalmente a verificare la situazione all’ingresso di alcuni istituti, ed ovviamente le lamentele dei genitori sono giustificate.
A seguito delle nostre segnalazioni nella mattinata di lunedì i vigili urbani hanno presidiato l’ingresso del mattino alla scuola di Castelrosso, ma giustamente non si può pensare di impegnare la polizia municipale in tutti gli orari di ingresso ed uscita dalle scuole tutto l’anno presso tutti gli istituti: non ci sarebbero nemmeno gli agenti sufficienti, che comunque verrebbero sottratti alle altre funzioni” conclude Doria” Speriamo che dopo queste sollecitazioni l’amministrazione comunale, con puntuale ritardo, si attivi e che nelle prossime settimane si garantisca l’accesso in sicurezza dei bambini in tutte le scuole”
Il DAE da solo non basta!
Bisogna abilitare operatori BLSD in grado di saperlo utilizzare
Chi sono: Manuela, mamma, moglie, amica, sorella, figlia.
Cosa faccio: Mi occupo di Marketing al Giornale La Voce (da sempre il mio preferito!).
Le mie passioni: sono Istruttore di Primo Soccorso BLSD e Volontaria di 2 Associazioni che trattano l’Inclusione (La Onlus Hope Running ASD e Il Cielo di Matteo)
Mi chiamo Manuela, sono un Istruttore di Primo Soccorso Laico BLSD e sogno di Cardioproteggere Chivasso, le sue Frazioni e tutti i Paesi a noi vicino. Non lo sogno soltanto… ci sto lavorando!
Ho iniziato il mio percorso di consapevolezza nel 2014 quando RE-HEART, l’Ente Formativo Nazionale che rilascia Brevetti Certificati Regionali di cui faccio parte e che ha sede a Lusigliè (TO), ha promosso molti corsi di Formazione qui a Chivasso, entrando nelle scuole e formando i genitori sulla tematica della prevenzione e formando diversi docenti al BLSD Basic Life Support and Defibrillation. Facevo parte della platea dei genitori e dal primo corso che mi fecero mi innamorai subito di questa formazione davvero importante ed iniziai a chiamare Marcello Cagnazzo, il Presidente della RE-HEART per organizzare corsi qua e là. Cercavo 20 persone interessate e chiedevo di fare loro il corso.
Iniziai a pensare che la loro strada e la mia potessero incontrarsi in maniera più importante e a sognare di entrare nel loro Team diventando Istruttore. A novembre del 2018 quando gli impegni famigliari potevano concedermi di dedicarmici, diventai Istruttore e in soli 3 mesi riuscii a realizzare un grande Sogno:
Cardioproteggere Mandria di Chivasso. Insieme agli amici dell’Associazione Pro Mandria con una pazza idea condivisa ma fantasticamente riuscita! Nel Gennaio 2019, con orgoglio veniva installato il Defibrillatore fuori dal Bar Trattoria di Cesira e Beppe che avevamo acquistato con una calorosa raccolta fondi tra amici (i miei invitati al compleanno 40+1 e gli amici di Mandria e clienti del bar) ma ancor prima noi di RE-HEART avevamo formato 47 operatori abilitati al Primo Soccorso BLSD e all’utilizzo del defibrillatore.
Solo così un luogo è realmente Cardioprotetto! Non basta installare Defibrillatori (DAE) nelle piazze, è necessario formare le persone e abilitarle al DAE.
Ecco quali sono i passaggi da fare per Cardioproteggere un luogo:
Formazione al BLSD di molti cittadini, negozianti vicini ai DAE (Insegnare ad utilizzare il DAE è troppo importante! Non è un giocattolo ed eroga scariche elettriche!).
Acquisto ed installazione dei DAE
Installazione della Cartellonistica e Segnaletica che indichino la presenza del DAE (una bella bandiera svolazzante ad esempio!)
Adottare la Manutenzione Necessaria dei DAE senza dimenticarli e abbandonarli a loro stessi
Non mancare i rinnovi dei brevetti ogni 24 mesi.
Mandria di Chivasso: formati 47 operatori BLSD residenti in Mandria e frazioni vicine, acquistato e installato il defribrillatore grazie alla raccolta fondi tra cittadini e amici
Cosa sto facendo io:
Sto formando quante più persone possibili.
Prima del Covid facevo molti eventi semplici, come le dimostrazioni al parco giochi delle manovre di disostruzione delle vie aeree, la prevenzione insegnata ai più piccoli e ai più grandi.
Promuovo Campagne di informazione
Ho attivato diverse iniziative per famiglie, per negozianti, per ristoratori.
Ho iniziato a Cardioproteggere la piazza del Duomo offrendo in dono al nostro Don la Formazione, e ringrazio alcuni negozianti che hanno deciso di formarsi e abilitarsi.
Inviato ad alcune Scuole un programma formativo per alunni di ogni ordine e grado e per la formazione certificata BLSD ai docenti, sperando in una sensibilizzazione alla tematica.
Insieme all’Associazione Il Cielo di Matteo mi impegno con delle video connessioni con tematica della Prevenzione ai Bimbi di Casa UGI del Regina Margherita, portando loro informazioni importanti sulla sicurezza e sulla prevenzione in modo simpatico e avvincente, con la collaborazione di Super Eroi della fantascienza e della Terra.
Progetti e Mission:
Grandi Progetti e Grandi Mission!!!! Voglio Cardioproteggere più luoghi possibili!!
CHIVASSO: dopo un iter durato oltre 20 anni, sono iniziate le SOPPRESSIONI DEI PASSAGGI A LIVELLO e la REALIZZAZIONE di OPERE viarie sostitutive da parte di RFI. È stata annunciata anche la chiusura dei passaggi a livello sulla TORINO-AOSTA, tra cui via BLATTA
ATTUALMENTE SONO PREVISTI IN SOSTITUZIONE : un cavalcavia posto più a nord (a ridosso dell’alta velocità, che obbliga a percorrere in macchina molti più chilometri) un sottopasso pedonale ai piedi del cavalcavia del parco del Mauriziano (di cui però non c’è ancora il progetto)
NOI CHIEDIAMO: la realizzazione di un SOTTOPASSO VEICOLARE, PEDONALE E CICLABILE nei terreni liberi da costruzioni come indicato qui sotto la realizzazione da parte del COMUNE di un MARCIAPIEDE PRIVO DI BARRIERE ARCHITETTONICHE dall’incrocio tra via Montegrappa con via Foglizzo in ogni caso, LA GARANZIA che vengano REALIZZATE TUTTE LE OPERE PRIMA DELLA CHIUSURA DEI PASSAGGI A LIVELLO.
Per garantire una qualità della vita accettabile si tanti residenti della zona.
CHIVASSO: posa della pietra di inciampo in memoria di Ester Ernesta Sacerdote in piazza Repubblica ( piazza del Duomo).
Nata il 10 dicembre 1848 a Chivasso, fu arrestata insieme ai suoi figli nella casa in cui risiedeva in questa piazza il 27 ottobre 1943 a seguito dell’istituzione delle leggi razziali antiebraiche.
Deportati ad Auschwitz non fecero mai più ritorno.
Per ricordare quanto in basso possano spingersi le derive dell’essere umano…
La mia esperienza diretta all’interno dell’ospedale di Chivasso
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Oggi mi sono dovuto recare al pronto soccorso per una “ bazzecola”, se vogliamo, una microfrattura, ma che ha reso necessario recarsi presso l’ospedale civico.
La mia permanenza nella struttura è durata un paio d’ore , anche perché la sala d’attesa fortunatamente era vuota, e anche all’interno la situazione è parsa decisamente non caotica, almeno a vederla da comune paziente così pareva, spero che sia così sempre.
Alcune cose mi hanno lasciato un po’ perplesso però : dopo l’accettazione, un’infermiera mi ha spiegato che avrei dovuto attraversare il corridoio per raggiungere l’ortopedia, aggiungendo “attraversa il corridoio camminando più veloce che puoi che ci sono i casi COVID li“.
L’ho ringraziata per il consiglio, ma dentro di me ho pensato “ma non dovrebbero esserci percorsi separati, puliti e sporchi?!”
Passa una ventina di minuti e nella sala d’attesa dell’ortopedia un addetto avvisa “mettetevi ai lati della stanza che deve transitare una barella con paziente con COVID”.
Il personale si sta adoperando per gestire le situazioni, e devo dire che ho trovato molta “buona volontà“ ma le perplessità sui protocolli adottati sono tante. Chiederò dei chiarimenti in merito a chi ha le responsabilità decisionali.
La mia esperienza diretta all’interno dell’ospedale di Chivasso
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Da otto mesi a questa parte, purtroppo, siamo abituati a sentire gli aggiornamenti dei dati del contagio come se fosse un bollettino quotidiano. Divulgare i numeri ufficiali è cosa molto importante, serve a tenere aggiornate le persone sull’andamento della situazione diffondendo notizie ufficiali, limitando così il dilagare di fake news e di tuttologi che molto spesso prendono per buono qualsiasi cosa letta su internet, se poi il sito che pubblica la presunta notizia anziché essere quello del Governo o della Regione si chiama “amiocugino.it” poco importa…
Una cosa che però a mio avviso sta mancando, a tutti i livelli, è la precisa contestualizzazione dei dati.
Cerco di spiegarmi meglio. Ogni giorno vengono comunicati i numeri dei casi positivi al covid-19 rilevati ma, ad esempio, quasi mai vengono apportati in percentuale alla popolazione totale: dire “3000 nuovi casi” è sicuramente impattante sulle nostre menti, certo che si si aggiungesse “cioè lo 0,005% della popolazione italiana” forse ci farebbe sì preoccupare, ma senza intendere che “stiamo per morire tutti”, seppure la situazione non sia da sottovalutare.
Se è vero che sono molti i casi positivi rilevati, è altresì vero che oggi si fanno circa 230mila tamponi al giorno, mentre ad aprile erano circa 17mila al giorno (più si cerca, più si trova in questi casi).
Altro dato che non viene praticamente quasi mai divulgato dai media, nazionali e non, è il rapporto tra i casi positivi ed i casi che necessitano cure ospedaliere, ovvero chi sta effettivamente “seriamente male”, così come i ricoveri in terapia intensiva, ovvero i positivi che stanno rischiando grosso, vengono comunicati come numero totale ma quasi mai il rapporto rispetto a chi viene ricoverato in ospedale.
Trasformiamo in numeri quanto sto cercando di spiegare:
Al 15 novembre 2020 i casi positivi sono circa 712mila, ovvero l’1,2 % della popolazione italiana, di cui circa il 90% asintomatici o pauci-sintomaci (con sintomi molto lievi)
i casi positivi che sono attualmente ricoverati in ospedale sono 35mila, ovvero circa il 5% del totale dei positivi
quelli che necessitano di terapia sono circa 3400, ovvero lo 0,48% dei casi positivi
Contestualizzati nella loro interezza, gli stessi dati ufficiali ci permettono di avere un quadro più completo della situazione: è evidente che non sia una situazione da prendere sotto gamba, e che le prescrizioni vanno rispettate scrupolosamente, ma non da vivere con un terrore sproporzionato nella quotidianità della vita.
La domanda che spesso mi pongo è questa: i media non farebbero meglio a comunicare gli aggiornamenti quotidiani in un modo completo come questo, per permettere a tutta la popolazione di essere edotta del quadro generale?
Il Carnevale di Castelrosso è sicuramente uno dei momenti più significativi di questa allegra comunità: l’aspetto della festa e del divertimento si fonde con la parte storica, che ricorda le radici di questa realtà, ovvero la nascita della Contea di Castelrosso avvenuta nel 1694 con la fusione dei cantoni delle Berre, delle Margarite e dei Torassi sotto il Conte Giò Pietro Margherio.
Le origini del carnevale, come in molti paesi,
si perdono nella notte dei tempi, ma è dalla metà degli anni ’60 che inizia
prendere forma, sotto la spinta del vulcanico don Nicolino. Nascono in quegli
anni le figure del “Sindaco del comune dei giovani” e della “Bella Oratoriana”,
che accompagnati da quattro dame vestite di verde saranno le maschere ufficiali
del paese fino al 1976, quando con Elidio Obialero e Mirosa Blatto si chiuderà
l’era di queste figure.
Nel 1977,
infatti, vengono istituite le maschere del Conte, della Contessa e della corte,
formata da dame, cavalieri e paggetti: vestono abiti di foggia settecentesca,
in linea con i panni indossati dai nobili all’epoca della nascita della Contea.
Il primo Conte e la prima Contessa furono Massimo Chiavarino ed Anna Torasso.
Viene realizzato anche l’inno del carnevale parole (manco a dirlo) di don
Nicolino e musiche del maestro Graziano (pro-zio del sottoscritto), che ancora
oggi accompagna musicalmente tutti i momenti della manifestazione.
Da allora il testimone è stato passato di anno in anno fino ad oggi, con Mario Lapiana e Naomi Petullà, conti 2020.L’impegno della Pro Castelrosso, organizzatrice della manifestazione, continua a permettere di far vivere questa tradizione, nonostante le “ complicazioni della vita moderna)
Nel 2011
nasce l’ordine delle “Contesse a corte”,
l’anno successivo quello dei “Conti a corte”, composto da chi negli anni ha
rivestito questi ruoli e nei quali entrano di diritto coloro che anno dopo anno
veste i panni delle maschere del paese: Castelrosso ha un forte senso della
comunità, ed anche questo è un modo per affermarlo, sempre nell’ottica di
divertirsi e far divertire, senza mai esagerare nel prendersi “ troppo sul
serio”.
Il carnevale di Castelrosso è soprattutto divertimento e voglia di stare insieme: negli anni ha conosciuto i fasti, con tantissimi carri, le trattorie lungo il percorso della sfilata, la mitica Lancia Fulvia cabrio che apriva il corteo con a bordo don Nicolino, le tante persone di tutte le età che affollavano le strade. Oggi, come accade in molti posti, ha vissuto un ridimensionamento, ma una cosa è rimasta invariata: la grande voglia di fare festa “ai Berij”!!!
ANNO
CONTE
CONTESSA
1977
MASSIMO CHIAVARINO
ANNA TORASSO
GIUSEPPE GRANDI
BETTINA VINCENZI
MARCO CHIAVARINO
BETTY CISNETTI
LIVIO ROBIOLA
GIUSY ROBIOLA
ALDO TORRIONE
GIULIA SANTA
ARNALDO CLERICI
GIUSY ALBERTI
LIVIO DANIELE
MARI’ CHIAVARINO
ERCOLE OLDANO
TERESA VILLOSIO
SANTO MERENDA
BRUNA CHIAVARINO
ERCOLE OLDANO
TERESA VILLOSIO
GIACHELLO GASPARE
GIULIA SANTA
MARCO BONGIOVANNI
EMANUELA BISCARO
GIUSEPPE SANDRONE
DANIELA CHIAVARINO
RENZO LUSSO
CATERINA COSTANZO
MASSIMO GIOVANNINI
SIMONETTA PIANA
MASSIMO GIOVANNINI
SIMONETTA PIANA
GIAMPAOLO BOGETTO
DONATELLA BIROCCO
DARIO SANTA
FRANCA SANTA
RICCARDO SANTA
ELVIRA LUSSO
PIERANGELO CAREGGIO
MARA DANIELE
VINCENZO BERTUCCI
ANTONELLA DEGASPERI
ALBERTO GRECO
CINZIA TUNINETTI
EDOARDO ACUTIS
DONATELLA ACUTIS
MARIO PEDUSSIA
PAOLA BOGETTO
ALBERTO GRECO
CINZIA TUNINETTI
MARINO FONTANA
RITA VALDEMARCA
MARINO FONTANA
RITA VALDEMARCA
MARCELLO AUTINO
NADIA SANTA
GIUSEPPE ORTALDA
CRISTINA CERATO
ROBERTO MOSCO
GIORGIA BARELLE
ENRICO GALBIATI
LORENA CLERICI
PIETRO TUNINETTI
ELISA DEL GOBBO
MICHELE CRUPI
MONICA FERRERO
MARCELLO AUTINO
MONICA FERRERO
PATRIZIO LUSSO
ALICE BARBERO
MATTEO DORIA
SILVANA TAPPARO
GIUSEPPE GROSSO
GIANNA VILLATA
SAMUELE CAREGGIO
SERENA LIGUORI
MARCELLO AUTINO
SARA GIAMMARIO
CHRISTIAN BERTONE
ELENA ORTALDA
CLAUDIO DANIELE
GIULIA DONATO
2020
MARIO LAPIANA
NAOMI PETULLA’
Si ringrazia per il contibuto
Crisitna Cerato Marì Chiavarino Rita Valdemarca
Matteo Doria
Consigliere Comunale della città di Chivasso, imprenditore
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