Storia di una contea che ha voglia di divertirsi!

di Matteo Doria

Il Carnevale di Castelrosso è sicuramente uno dei momenti più significativi di questa allegra comunità: l’aspetto della festa e del divertimento si fonde con la parte storica, che ricorda le radici di questa realtà, ovvero la nascita della Contea di Castelrosso avvenuta nel 1694 con la fusione dei cantoni delle Berre, delle Margarite e dei Torassi sotto il Conte Giò Pietro Margherio.

 Le origini del carnevale, come in molti paesi, si perdono nella notte dei tempi, ma è dalla metà degli anni ’60 che inizia prendere forma, sotto la spinta del vulcanico don Nicolino. Nascono in quegli anni le figure del “Sindaco del comune dei giovani” e della “Bella Oratoriana”, che accompagnati da quattro dame vestite di verde saranno le maschere ufficiali del paese fino al 1976, quando con Elidio Obialero e Mirosa Blatto si chiuderà l’era di queste figure.

Nel 1977, infatti, vengono istituite le maschere del Conte, della Contessa e della corte, formata da dame, cavalieri e paggetti: vestono abiti di foggia settecentesca, in linea con i panni indossati dai nobili all’epoca della nascita della Contea. Il primo Conte e la prima Contessa furono Massimo Chiavarino ed Anna Torasso. Viene realizzato anche l’inno del carnevale parole (manco a dirlo) di don Nicolino e musiche del maestro Graziano (pro-zio del sottoscritto), che ancora oggi accompagna musicalmente tutti i momenti della manifestazione.

Da allora il testimone è stato passato di anno in anno fino ad oggi, con Mario Lapiana e Naomi Petullà, conti 2020.L’impegno della Pro Castelrosso, organizzatrice della manifestazione, continua a permettere di far vivere questa tradizione, nonostante le “ complicazioni della vita moderna)

Nel 2011 nasce l’ordine  delle “Contesse a corte”, l’anno successivo quello dei “Conti a corte”, composto da chi negli anni ha rivestito questi ruoli e nei quali entrano di diritto coloro che anno dopo anno veste i panni delle maschere del paese: Castelrosso ha un forte senso della comunità, ed anche questo è un modo per affermarlo, sempre nell’ottica di divertirsi e far divertire, senza mai esagerare nel prendersi “ troppo sul serio”.

Il carnevale di Castelrosso è soprattutto divertimento e voglia di stare insieme: negli anni ha conosciuto i fasti, con tantissimi carri, le trattorie lungo il percorso della sfilata, la mitica Lancia Fulvia cabrio che apriva il corteo con a bordo don Nicolino, le tante persone di tutte le età che affollavano le strade. Oggi, come accade in molti posti, ha vissuto un ridimensionamento, ma una cosa è rimasta invariata: la grande voglia di fare festa “ai Berij”!!!

ANNOCONTECONTESSA
1977MASSIMO CHIAVARINOANNA TORASSO
GIUSEPPE GRANDIBETTINA VINCENZI
MARCO CHIAVARINOBETTY CISNETTI
LIVIO ROBIOLAGIUSY ROBIOLA
ALDO TORRIONEGIULIA SANTA
ARNALDO CLERICIGIUSY ALBERTI
LIVIO DANIELEMARI’ CHIAVARINO
ERCOLE OLDANOTERESA VILLOSIO
SANTO MERENDA BRUNA CHIAVARINO
ERCOLE OLDANOTERESA VILLOSIO
GIACHELLO GASPARE GIULIA SANTA
MARCO BONGIOVANNIEMANUELA BISCARO
GIUSEPPE SANDRONEDANIELA CHIAVARINO
RENZO LUSSOCATERINA COSTANZO
MASSIMO GIOVANNINISIMONETTA PIANA
MASSIMO GIOVANNINISIMONETTA PIANA
GIAMPAOLO BOGETTODONATELLA BIROCCO
DARIO SANTAFRANCA SANTA
RICCARDO SANTAELVIRA LUSSO
PIERANGELO CAREGGIOMARA DANIELE
VINCENZO BERTUCCIANTONELLA DEGASPERI
ALBERTO GRECOCINZIA TUNINETTI
EDOARDO ACUTISDONATELLA ACUTIS
MARIO PEDUSSIAPAOLA BOGETTO
ALBERTO GRECOCINZIA TUNINETTI
MARINO FONTANARITA VALDEMARCA
MARINO FONTANARITA VALDEMARCA
MARCELLO AUTINONADIA SANTA
GIUSEPPE ORTALDACRISTINA CERATO
ROBERTO MOSCOGIORGIA BARELLE
ENRICO GALBIATILORENA CLERICI
PIETRO TUNINETTIELISA DEL GOBBO
MICHELE CRUPIMONICA FERRERO
MARCELLO AUTINO MONICA FERRERO
PATRIZIO LUSSOALICE BARBERO
MATTEO DORIASILVANA TAPPARO
GIUSEPPE GROSSOGIANNA VILLATA
SAMUELE CAREGGIO SERENA LIGUORI
MARCELLO AUTINO SARA GIAMMARIO
CHRISTIAN BERTONEELENA ORTALDA
CLAUDIO DANIELEGIULIA DONATO
2020MARIO LAPIANANAOMI PETULLA’

Si ringrazia per il contibuto

Crisitna Cerato
Marì Chiavarino
Rita Valdemarca


Matteo Doria

Consigliere Comunale della città di Chivasso, imprenditore

Un po’ di storia tra il serio ed il faceto!

di Matteo Doria

Il Carnevale di Chivasso 2020 ha già mosso i primi passi, con la presentazione della Bela Tolera Melissa Bertaina, dell’Abba’ Ugo Novo e della corte, e con i primi appuntamenti di questa storica kermesse che riempie le strade di grandi e piccini in festa.
Una tradizione vecchia di secoli, che continua nonostante il mutare dei tempi a far divertire i chivassesi, e non solo, durante tutto il suo periodo, mescolando eventi goliardici a momenti più impegnati.
Il nostro è uno dei carnevali più antichi di Italia, addirittura le prime tracce dell’esistenza di questa festa si perdono nei secoli, risalendo a circa 600 anni fa.

La Bela Tolera Melissa Bertaina e l’Abbà Ugo Novo.

Le prime tracce dell’odierna figura maschile, l’Abba’, sono anch’esse molto antiche: come ricordava sempre Don Piero Bertotti durante la cerimonia di investitura, che si tiene in Duomo, questo personaggio era a capo di una Confraternita di Buontemponi durante il quattordicesimo secolo, che però veniva definita come una compagnia di “stolti” volti ad eccessi. Si narra che per coprire i costi delle goliardate di questa compagnia venivano inventate tasse e balzelli, e con il tempo la situazione andò degenerando.

Nel 1434 si convenne che il segno era stato passato, e per dare una regolata alla situazione, la Confraternita assunse connotazioni religiose votata al patrono San Sebastiano, in onore del quale venne eretta in Duomo una Cappella; l’Abbà assunse un ruolo più solenne e disciplinato: nel 1452 la Credenza Pubblica della Città gli riconobbe alcune importanti prerogative quale il ruolo di giudice delle tante controversie che sorgevano fra i chivassesi, con il potere di poter liberare alcuni carcerati durante il suo mandato. Nel 1878 questa figura venne destituita, fino al suo reinserimento ufficiale come maschera storica della Città nella storia recente.

Nel 1862 nacque il “Circolo di Agricoltura, Industria e Commercio“, oggi meglio nota come “L’Agricola” (la Pro Loco), che nel 1905 decise di creare la figura della Bela Tolera: veniva scelta tra le giovani ragazze chivassesi, con il compito di rappresentare la città durante il periodo carnevalesco in qualità di “Regina del Mercato” ( a riprova della storica vocazione commerciale della nostra Città), accompagnata inizialmente da 4 damigelle e scortata dagli armigeri a cavallo.

Il nome trae origine dall’appellativo che ancora oggi contraddistingue i chivassesi: la Tola (latta, metallo in piemontese) era quella che fasciava la guglia del campanile del Duomo, prima che questa venisse abbattuta dai Francesi durante l’assedio del 1705, e che, riflettendo i raggi del sole, indicava agli abitanti delle colline circostanti la posizione della città. Alcuni, più malignamente, affermano che l’appellativo venne dato ai chivassesi per la loro abilità oratoria nel condurre gli affari durante il famoso mercato settimanale del mercoledì.

Matteo Doria con La Bela Tolera e l’Abbà 2020.

La Bela Tolera e le sue damigelle rimangono le uniche figure storiche del carnevale fino al 1948, quando venne deciso di affiancarle anche la figura dell’Abbà e degli alfieri: venne inoltre stabilite che le nostre maschere storiche dovessero vestire panni ottocenteschi.

La nascita del grandioso Carnevalone di Chivasso si può dire che fu quasi una caso: nel 1951, infatti, le pessime condizioni meteorologiche non consentirono di svolgere il carnevale nella domenica preposta, e si chiese allora al Vescovo di Ivrea una dispensa per poterlo svolgere la domenica successiva, ovvero la prima domenica di Quaresima: da allora è diventato un appuntamento fisso, che negli anni è cresciuto diventando uno dei quattro principali carnevali della nostra Regione, attirando gente da ogni dove, al punto che quest’anno verrà inserito negli eventi dei festeggiamenti ufficiali dei 50 anni della Regione Piemonte!
Tra il serio ed il faceto, il carnevale rimane una delle feste più sentite, dove si lasciano da parte problemi e preoccupazioni per vivere giorni allegri e spensierati. E allora… CHE CARNEVALE SIA!

Fonti: pro loco Chivasso l’agricola


Matteo Doria

Consigliere Comunale della città di Chivasso, imprenditore