di Cristina Sargenti

Sono una cittadina di Chivasso e mamma di due bambini.
Io e la mia famiglia abitiamo nel quartiere sorto lungo via Montegrappa, strada che dall’incrocio col passaggio a livello tra via Montanro e via Blatta arriva fino alle porte della frazione Montegiove.

Il nostro quartiere è densamente abitato, è cresciuto in pochi anni e sopratutto si è sviluppato nell’ultimo biennio in maniera esponenziale. Con la nascita di nuove villette a schiera la zona si è popolata in fretta di famiglie con bambini, molti bambini, direi.

Nel quartiere, noi residenti ci siamo sempre sentiti quelli “al di la’ del passaggio a livello”, quelli “dimenticati”, come se, oltre via Blatta, non ci fosse più Chivasso e cominciasse una zona a se.

Dico questo perché, dal momento in cui ci siamo stabiliti qui, le chiamate fatte all’U.R.P. per segnalare molteplici disgiunti sono state pressoché ininterrotte fino ad oggi.

Le strade all’inizio impraticabili, l’illuminazione guasta, poi l’erba alta da non poter vedere arrivare un’auto, i marciapiedi dissestati per l’incuria, le auto e i camion della Rivoira che sfrecciano come se non ci fosse un domani e le richieste di installare dissuasori inascoltate.

Noi residenti, negli anni, ci siamo fatti sentire anche attraverso le raccolte di firme, alle quali non abbiamo mai avuto risposta dal comune.
Le raccolte di firme interessano due problemi cruciali, ai quali ci auguriamo di avere presto una soluzione:

  • il parco giochi mai costruito nel grande prato all’inizio della strada nei pressi del civico 34
  • l’incrocio col passaggio a livello tra via Montanaro, via Blatta e via Montegrappa.

Per quanto riguarda la richiesta del parco vorrei precisare che quel prato è così abbandonato da tempo e il rimbalzo di responsabilità tra comune e proprietari delle case limitrofe prosegue da anni tanté che non abbiamo ancora capito a chi rivolgere i nostri reclami.

In ogni caso, la nostra richiesta é semplice: abbiamo bisogno di un piccolo parco giochi alberato, sufficientemente ombreggiato per i bambini (dato che non esistono alberi lungo tutta la strada) e una piccola area per i cani. Ora, i residenti, per recarsi al parco più vicino a piedi, sono costretti ad attraversare l’incrocio col passaggio a livello di via Montanaro.

Qui mi ricollego alla seconda raccolta firme attuata nel quartiere ovvero quella per la messa in sicurezza dell’ incrocio con passaggio a livello tra via Blatta, via Montanaro e via Montegrappa.

Per noi poter attraversare quell’incrocio è vitale.
Solo in quel modo raggiungiamo i servizi che per noi sono fondamentali come le scuole, la chiesa, i supermercati, il parco giochi, la stazione e i negozi.

Chiediamo un sottopassaggio adeguato per non essere tagliati fuori dal resto della città e sopratutto che questo venga ultimato prima della chiusura dell’incrocio, e non come successo pochi giorni fa nella frazione Castelrosso.


Cristina Sargenti

di Sandro Braghin

A Chivasso nell’ultimo decennio sono state realizzate diverse piste ciclabili, ma se qualcuno dovesse avere il piacere di farsi un giro in bicicletta in totale sicurezza forse sarebbe meglio se andasse a pedalare in altri Comuni. 

Quest’ultima estate durante una delle mie passeggiate in bici per Chivasso e girovagando anche per qualche frazione, mi sono reso conto di quale sia lo stato di degrado di queste infrastrutture.

A memoria cerco di ricostruire un po’ quello che ho visto ed attualmente è la situazione delle nostre ciclabili. Il primo troncone di ciclabile lo troviamo partendo dalla zona dei Cappuccini e dirigendoci verso la Mandria di Chivasso, possiamo iniziare a vedere cosa può succedere ad una pista ciclabile realizzata lo scorso decennio ed abbandonata a se stessa, forse dallo stesso periodo della sua costruzione. Il manto è abbastanza sconnesso e con qualche buca qua e là, create per aumentare le nostre abilità nello slalom, ma per non farci mancare nulla in prossimità di alcuni attraversamenti per i mezzi agricoli sono state inserite delle vere e proprie barriere, ma non vi preoccupate perché se riuscirete a superarle senza grossi problemi potrete continuerete a pedalare finché non vi troverete ad uno splendido bivio, senza ciclabile ne strada.

Dopo il successo di questa pista ciclabile si è pensato bene di fare un altro troncone ciclabile che permette ai ciclisti di sviare l’intensissimo traffico della zona Blatta usufruendo di una corsia preferenziale, basta solo fare attenzione agli incroci mal segnalati, alle uscite carraie delle abitazioni, forse per niente segnalate e soprattutto alla fine o inizio, dipende dal senso di marcia, per evitare di andare a sbattere contro le barriere, naturalmente piazzate lì per la sicurezza del ciclista.

Ultimo troncone di ciclabile realizzato nell’ultimo biennio supera di gran lunga le precedenti concorrenti, due strisce di vernice rossa che costeggiano entrambi i lati di corso Galileo Ferraris, fino all’ultima rotatoria che si trova tra le frazioni di Torassi e di Castelrosso. Strisce perfettamente dritte, tolto qualche strano intreccio in prossimità della rotatoria “della Prealpina”, che lascia libero arbitrio su come procedere ai nostri ciclisti. Aggiungiamo poi qualche piccola interruzione in prossimità delle fermate degli autobus, del resto un autobus che sorpassa un ciclista e subito dopo svolta a destra per effettuare la fermata non presenta alcun rischio, contorniamo il tutto dagli avvallamenti, causati dalle opere di stesura della fibra lungo quella tratta stradale e che naturalmente sono state tappate con una colata di catrame ed la ciclabile è completa, o quasi.

Forse pensandoci bene il colore rosso utilizzato per identificare queste due piste parallele serve, anzi serviva visto che è stato cancellato dalle intemperie, ad indicare il rischio elevato alla quale un ciclista potrebbe andare in contro percorrendola.

Mi chiedo quando sia stata l’ultima volta che qualcuno della nostra amministrazione abbia pensato ad effettuare opere di manutenzione o miglioria a queste infrastrutture, sempre se qualcuno ci abbia mai pensato dalla loro realizzazione. Penso che con un minimo di buona volontà e qualche analisi o studio dedicato si possa migliorare quella che è l’attuale disastrosa situazione dei “tronconi” di pista ciclabile attualmente disponibili sul nostro territorio chivassese.


Sandro Braghin

di Diego Alfeo

Da tempo ci si lamenta dello stato (e degrado) delle condizioni delle strade in Chivasso e frazioni, per non parlare della (pseudo)idea di viabilità che l’attuale amministrazione comunale ha sull’argomento.

Tanto per capire la situazione io personalmente vedo in molti tratti un manto stradale in condizioni veramente pessime con buche talmente grandi che in alcuni casi possono arrecare – spesso costosi – danni ai veicoli più robusti.

Un argomento, anch’esso molto importante, da affrontare è il discorso viabilità: rotonde non rotonde dove se ci si imbatte incautamente nei momenti di maggiore affluenza si rischia di trovarsi imbottigliati con la speranza di uscirne il prima possibile, rotonde in programma di costruzione a ridosso di altre rotonde più grandi presenti su una delle principali arterie in ingresso ed uscita della cittadina , per non dimenticare i sensi unici selvaggi in punti spesso inutili senza che chi di dovere prenda in considerazione idee alternative.

Spero tanto che qualcuno si metta una mano sulla coscienza e risolva la situazione.


Diego Alfeo (D.M.F.)