Studentessa Chivassese
—
Ormai sono agli sgoccioli con la tesi, quasi conclusa, solo più da stampare e far firmare dal relatore, quando un giorno arriva una mail dall’università che ci comunica che la firma del relatore non è più obbligatoria, poiché è stato tutto sospeso fino al 15 marzo per via del coronavirus.
Avevo già mille idee sulla festa che avrei voluto fare con gli amici una volta che mi sarei laureata e ho anche comprato il vestito che avrei dovuto mettermi quel giorno, ma in arrivo un’altra mail dove mi comunicano che la mia discussione di laurea sarà fatta in videoconferenza (sul divano di casa mia).
Sicuramente in queste giornate di “quarantena” (è un po’ come mi sento a restare in casa) riesco a dedicarmi molto alla mia tesi, e continuo a fare videochiamate via Skype (ormai in abbigliamento comfort da giorni) per confrontarmi con la mia relatrice, ogni tanto per distrarmi mi alzo e vado in cucina a preparare qualche dolce, poi torno in camera mia e continuo a scrivere.
Una laurea un po’ insolita ma che ricorderò sicuramente per tutta la vita.