di Matteo Doria

Nelle prossime settimane sarà varata la legge di bilancio dello Stato, la cosiddetta “manovra finanziaria”, ovvero come verranno spesi i soldi pubblici nel 2020 e soprattutto da dove entreranno.

In tempi così difficili, con la crisi che ancora morde e mette in ginocchio aziende e famiglie, ci si aspetterebbero azioni volte a ridurre tasse e balzelli, snellendo il peso dello Stato che grava sulle tasche dei cittadini, in modo da lasciare più capacità di acquisto alle persone ed agevolando la ripresa dell’economia reale.

Ed invece no , a quando pare siamo alle soglie di una stangata senza precedenti, che prevederà nel suo complesso un ulteriore aumento della pressione fiscale anziché una riduzione, pur di sostenere una politica che ammicca a sussidi e “mance”, buone per il consenso spicciolo a breve termine, ma di sicuro non per rilanciare l’economia di un Paese martoriato come il nostro. “Una nazione che pensa di uscire da una crisi aumentando le tasse è come un uomo in piedi dentro ad un secchio che pensa di sollevarsi tirando il manico”, diceva Winston Churchill.

Chissà cosa avrebbe pensato questo celebre statista di reddito di cittadinanza e tasse sulle merendine …


Matteo Doria

vicepresidente del Consiglio Comunale di Chivasso, imprenditore

di Matteo Doria

Il mercanteggio di esseri umani è uno dei crimini più abbietti, che sfrutta la disperazione di persone che vengono illuse di poter trovare “la Mecca” in stati nei quali in realtà la popolazione locale stessa sta faticando a mantenere una stabilità economica accettabile.

Ma è anche un business molto redditizio , con una filiera di sfruttatori che traggono benefici economici in tutte le fasi di questo becero mercanteggio. Dalla “raccolta” di persone nei villaggi, al viaggio fino alle coste meditarrenee, dalla traversata in mare a tutto ciò che riguarda la cosiddetta “macchina dell’accoglienza “, un business che solo in Italia è stimato in 4 miliardi di euro all’anno, finanziati ovviamente con soldi pubblici.

Uno Stato civile dovrebbe ostacolare con ogni mezzo questo iter, ed evitare con ogni mezzo che i soldi dei cittadini vengano spesi per finanziare chi si arricchisce con i costi della cosiddetta “accoglienza” di perlopiu’ clandestini, il cui arrivo stessi in Italia avalla il “lavoro” dei mercanti di uomini oltremare.

Come? Innanzitutto bloccando gli sbarchi: se è più difficile entrare clandestinamente in un Paese, evidente saranno meno incentivate le partenze.

Sembrava che finalmente questo fenomeno avesse subito una decisiva battuta d’arresto , con buona pace delle cooperative amiche di una certa politica che “campavano “ di business dell’accoglienza pagato con i soldi nostri.

Con il recente insediamento del nuovo governo pare, però, che questa tendenza si sia già stoppata, e che al grido buonista dell’“ avanti tutti” si stia di nuovo pensando di fornire nuovamente migranti a questo business. Che poi, analizzando la situazione, di “buono” in questo tipo di azioni cosa c’è…?


Matteo Doria

vicepresidente del Consiglio Comunale di Chivasso, imprenditore

di Matteo Doria

Amo Chivasso e le sue Frazioni: il nome stesso racchiude lo spirito che ha messo in moto un folto numero di persone che, mosse da buona volontà e dedite alla vita della nostra comunità, hanno dato vita a questa lista civica in occasione delle ultime elezioni comunali del 2017 che,  insieme a tutto il centrodestra unito (Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega), ha sostenuto la mia candidatura a sindaco della coalizione , ottenendo solo lei ben il 10% dei consensi totali elettorali (è stata la lista civica più votata in assoluto in Chivasso, ed è risultata la seconda forza della coalizione di centrodestra).

Dopo la tornata elettorale delle comunali del 2017 questa lista civica esprime due figure in Consiglio Comunale, ovvero il sottoscritto in qualità di Vicepresidente del Consiglio ed il Consigliere Federico Savino,  può attualmente contare su una nutrita squadra di lavoro molto attiva, composta da donne e uomini di diverse età, estrazione sociale, occupazione, zona di residenza, accomunata da un unico comune denominatore: la voglia di mettersi disposizione della comunità e l’amore per la il luogo in cui viviamo!

In questi due anni e mezzo in opposizione abbiamo cercato di rappresentare al meglio delle nostre possibilità le istanze della quasi metà della popolazione, che si era recata alle urne al turno di ballottaggio delle ultime elezioni amministrative, affidando la loro fiducia a me ed al centrodestra chivassese, oltre a quelle di quei cittadini che, pur avendo espresso un voto differente, nel tempo ci hanno contattato per esprimere il proprio punto di vista su situazioni grandi e piccole. Abbiamo affrontato molte tematiche, sia di carattere generale, come la necessità di attrarre investimenti per creare occupazione, la necessità di pediatri in città, la tassazione (soprattutto la tassa rifiuti) eccessivamente pesante per i cittadini, la necessità di piani di sicurezza, la richiesta di manutenzioni programmate a strade marciapiedi etc. etc. che di carattere più specifici, spesso partendo da spunti che ci danno con testimonianze dirette proprio i cittadini.

Il luogo pulsante di Amo Chivasso e le sue Frazioni è la sede, ubicata da sempre in piazza delle Repubblica, proprio a fianco al Duomo dove, oltre ad essere il posto fisico dove la squadra di lavoro si riunisce, è anche il luogo dove chiunque voglia effettuare segnalazioni, esprimere pareri su situazioni o anche solo scambiare due parole è sempre il benvenuto! Dialogare con le persone è la risorsa più preziosa, a mio e nostro avviso, per chi vuole occuparsi in modo coscienzioso e proattivo della “vita pubblica”, ed è per questo che, oltre ad un luogo “fisico” dove potersi incontrare, ho deciso anche di creare una mia piattaforma digitale in modo da poter agevolare ancora di più le possibilità incontro e di contatto, mettendo a disposizione questa sezione per la lista civica, appunto. Chiunque voglia mettersi in contatto per effettuare segnalazioni, o per manifestare la voglia di entrare a far parte della squadra in modo attivo, non dovrà fare altro che andare nella sezione contatti

Non siate timidi, Chivasso e le sue Frazioni hanno bisogno di persone come voi!


Matteo Doria

vicepresidente del Consiglio Comunale di Chivasso, imprenditore

di Matteo Doria

Sabato 31 agosto 2019, in occasione degli eventi legati alla Fiera del Beato Angelo, ho incontrato presso la nostra sede di piazza della Repubblica l’assessore Regionale alle attività produttive Andrea Tronzano, che ci ha illustrato i piani di rilancio e sviluppo che il neo governo regionale ha intenzione di mettere in atto per far fronte al problema occupazionale.

Abbiamo dialogato sulla situazione del territorio di Chivasso e del chivassese, con interessanti spunti di riflessione.

Facendo rete, uscire dal “tunnel” è possibile.


Matteo Doria

vicepresidente del Consiglio Comunale di Chivasso, imprenditore

di Federico Savino

Da quando sono stato eletto nel 2017 come consigliere comunale nelle file della lista civica “Amo Chivasso e le sue Frazioni Doria sindaco” (che per un pugno di voti non ha vestito la fascia tricolore) seguo sempre in prima linea le vicende cittadine.
In questi due anni e mezzo circa, oltre a conoscere meglio Matteo Doria e ad approfondire e a apprezzare la sua buona natura politica, coerenza e voglia di mettersi sempre in gioco, ho fatto anche esperienza per la carica che ricopro, ossia l’anello di congiunzione tra cittadino e comune in tutti i suoi aspetti facilitato alla mia presenza sul tessuto Chivassese.
La carica di consigliere è una figura molto importante se svolta nei migliori dei modi, anche se per certi punti di vista molto difficile ma che si ricopre volentieri grazie alla passione e al rispetto per chi ci ha permesso di essere stato eletto e non solo.

Facendo una breve riflessione personale su questo periodo trascorso, penso che Chivasso abbia una grande potenzialità inespressa, che Chivasso abbia bisogno di molto di più!

Prendo in considerazione per ora pochi punti per ricostruire il puzzle che è la nostra città in questo particolare momento storico.

  • Scuola: servirebbe a mio avviso più presenza e tutela sulla sicurezza dei bambini (caso stoviglie melamina e taglio nonni vigili)
  • Sport e cultura: valorizzazione delle associazioni sportive e culturali (tutte) e una maggior vigilanza e monitoraggio sulle società “storiche” (vedi ad esempio la crisi dell’U.R.S. la Chivasso che, oltre ad essere una società sportiva di ampio respiro, svolge un servizio sociale importante per centinaia di bambini)
  • Lavori pubblici: serve programmazione, ovvero riconoscere le priorità e non prodigarsi in inutili opere, nè tantomeno eseguire lavori a toppe per raffazzonare una mezza urgenza di un qualche evento contingente
  • Parchi giochi: molti sono sottodimensionati (Castelrosso, via Paolo Regis…), molti sono lasciati a loro stessi e molti altri semplicemente inesistenti nonostante le segnalazioni dei cittadini – soprattutto nelle frazioni – per non parlare del parco del Bennet con un gioco per diversamente abili guasto da più di 8 mesi.
  • Commercio cittadino: si vedono sempre più serrande abbassate, per una città storicamente votata al commercio è un delitto vedere come l’amministrazione pare essersi dimenticata di un motore dell’economia locale e non fa nulla per aiutarla né con interventi mirati tramite incentivi o sgravi direttamente alle imprese né con una adeguata pubblicità del “prodotto Chivasso” (cultura, commercio, sport, eventi) verso l’esterno.
  • Frazioni: continuano ad essere dimenticate, prova ne è la costante assenza della manutenzione alle strade e all’illuminazione.
  • Mercato: da anni assistiamo alla mancanza di valorizzazione di una risorsa non solo commerciale ma anche luogo storico di socializzazione e della nostra città; luogo che viene ricordato da una certa compagine politica soltanto durante le campagne elettorali.
  • Perso il tradizionale mercato de la Tola o delle pulci, un peccato!
  • Sicurezza: ci troviamo da anni gli agenti di polizia municipale usati unicamente come strumento per fare cassa (vedi mercato Mercoledì e Sabato) quando dovrebbero essere invece più presenti per la sorveglianza e la sicurezza del cittadino.

Auspichiamo più lungimiranza e una visione diversa e più chiara dell’amministrazione per governare, caratteristiche che, come purtroppo le giuste competenze, paiono mancare a questa giunta.


Federico Savino
Consigliere Comunale della Città di Chivasso, imprenditore, ambulante mercatale a Chivasso e comuni limitrofi di prodotti alimentari.

di Andrea Tuninetti

Si dice che la libertà ia uno dei più grandi successi ottenuti dal genere umano.

Tutto vero, se non per i residenti di Castelrosso.

Come molti sapranno, in queste ultime settimane, si sono susseguiti una serie, incredibile, di furti o tentativi a qualsiasi ora del giorno.

Persone che, in pieno giorno, si sono trovati soggetti, poco raccomandabili, all’interno della propria abitazione, altre che hanno visto scippare il proprio autoveicolo sotto casa, ecc. ecc.

Si è arrivati al punto di avere il terrore di non essere sicuri, nemmeno, chiusi a chiave in casa.

Credo che tutto ciò non possa essere più tollerabile e che chi di dovere debba intervenire al più presto.

Non possono bastare le “ronde” organizzate da alcuni volenterosi residenti a fermare queste violazioni.

Occorre che il nostro primo cittadino prenda coscienza della cosa ed organizzi un tavolo di incontro con le forze dell’ordine e magari attivare quelle decina di telecamere che al momento hanno solo una funzione figurativa.

Suggerirei di integrare il controllo delle nostre strade avvalendosi di una vigilanza privata al momento che il nostro corpo dei vigili è sottodimensionato.

Speriamo che il nostro appello abbia un seguito perché noi le tasse le paghiamo e non vogliamo che ci venga negato il diritto di essere liberi, almeno, tra le nostre mura domestiche.


Andrea Tuninetti

di Ermanno Tognolo

Che dire, Chivasso secondo le ultime stime conta circa 27.000 abitanti, dovrebbe essere un comune che “insegna” la sicurezza ad altri comuni, visto la presenza massiccia nel territorio di organi di polizia.
Dispone di una stazione di Carabinieri, inglobata nel Comando Compagnia gruppo Operativo e Radiomobile, una Tenenza della Guardia di Finanza, una caserma della Polizia Stradale, un posto fisso di Polizia Ferroviaria presso la stazione delle Ferrovie dello Stato, oltre il locale comando dei Vigili Urbani a disposizione del Sindaco.

Chi vede tutto questo potrebbe pensare che la città deve essere tranquilla, comunque molto più delle altre cittadine dei dintorni, ma purtroppo non è così.
Le frazioni sono da tempo dimenticate, vedere il passaggio di una pattuglia è quasi impossibile, certo i Carabinieri hanno pochi uomini impegnati in un territorio molto, troppo vasto, la Polizia Stradale ha altri compiti su strade principali e per ragioni di istituto non può neppure passare in aree non di loro competenza.
La Guardia di Finanza svolge la lotta contro i delitti tributari, si vedono poco in giro spesso in borghese, è nei loro giusti compiti, svolgono comunque molte attività di repressione del crimine, anche se a volte un passaggio in qualche zona nascosta, in una frazione non sarebbe male, perché le persone hanno bisogno di credere nella presenza dello stato, non solo come repressione, ma anche come sicurezza dei loro averi.

La Polizia Locale, sarebbe un luogo comune dire che la si vede solo per fare cassa, ma almeno per un normale cittadino è così, sono spesso impegnati nel controllo delle strade con il “VELOX”, devo dire usato in modo corretto, segnalato molto bene, ci sono dei comuni dove questo sistema di repressione, viene utilizzato in maniera arbitraria solo ed esclusivamente per fare soldi.

Però una passeggiata di cinque minuti nelle frazioni, nei sobborghi della città, non farebbe male, magari si potrebbero notare quei piccoli problemi quotidiani che potrebbero essere sottoposti al Sindaco, perché in fondo cinque minuti in meno di velox e cinque minuti in più in mezzo alla gente, magari farebbe anche apprezzare di più il lavoro e l’amministrazione.

Poi c’è la situazione del centro storico: una bella cittadina come Chivasso dovrebbe farne un vanto, ma purtroppo la città è stata occupata dai centri commerciali in periferia, il centro è snobbato come i negozi del resto, ma vi voglio parlare di sicurezza e mi fermo qui.

Torniamo al centro cittadino, qualcuno giustamente sprovvisto di guinzaglio o di materiale per rimuovere i residui organici dei propri cani è stato multato, giusto siamo in un paese civile e il rispetto per il prossimo se manca deve essere sanzionato, ma nella stessa circolare ministeriale, per altro presentata da questa amministrazione, si leggeva che era previsto una inasprimento delle pene amministrative per i trasgressori delle leggi vigenti sulla condotta degli animali e anche sul fenomeno dell’accattonaggio e dei parcheggiatori abusivi.

Io ad oggi vedo i possessori dei cani armati di tutto punto per evitare sanzioni, ma mendicanti e parcheggiatori sono ancora li, mi chiedo quindi se la loro presenza non è un problema di sicurezza e degrado più di un cane che ha sporcato, non dovrebbe l’amministrazione avere gli stessi compiti repressivi nei confronti di chiunque commetta un illecito?

In stazione, altro nodo cruciale per la sicurezza, ormai come tutte le stazioni italiane, si deve sperare di restare il meno possibile, la presenza della Polizia Ferroviaria non basta per rendere questo luogo sicuro e tranquillo e, certamente non per colpa loro.

In stazione spesso viaggiatori sprovvisti di biglietto usano i mezzi della ferrovia per andare e venire nei loro luoghi di “lavoro”, si perché in Italia delinquere è ormai un lavoro, a volte anche più tutelato di chi si occupa di rendere sicura la città, naturalmente questi “pendolari” di etnie diverse, non vado oltre per non sembrare una razzista, abbiamo anche diversi italiani tra di loro, incominciano l’attività lavorativa proprio qui rendendo questo luogo uno dei posti più insicuri, ricordiamoci che non molti mesi fa, un servizio di un noto giornale locale, parlava della prostituzione svolta all’interno dell’area delle Ferrovie dello Stato.

Quindi cosa porta tutto questo, che nelle frazioni, più che nel centro cittadino, i furti aumentano sempre più spesso, allora i cittadini creano i presidi locali, le ronde, tutto questo è la cosa peggiore da fare, non si hanno le basi per fare sicurezza, non si è autorizzati per fare sicurezza e non facciamo sicurezza girando la notte per le vie cittadine, mettendo a repentaglio la nostra vita.

Troppe volte leggiamo di persone che esasperate, con tutta la ragione di questo mondo, reagiscono in casi dove lo stato avrebbe dovuto essere presente, finendo nelle prime pagine di cronaca, passando dalla ragione al carcere.

Per concludere ci sarebbero tante riflessioni da fare, tanti consigli ma se ne leggono tutti i giorni nei vari social e non si deve cadere nel banale, per aumentare la sicurezza dobbiamo impegnarci noi di prima persona, basta avvisare un vicino che si esce di casa e di prestare più attenzione, chiamare qualche volta in più le forze dell’ordine, a volte è proprio una banale chiamata che permette di cogliere in flagranza qualche malvivente, magari possiamo rivolgerci a istituti di vigilanza che per pochi euro sono in grado di monitorare i nostri beni e di intervenire se necessario, ma nella sicurezza, il fai da te è la cosa peggiore che si può fare, è difficile per chi lo fa di mestiere figuriamoci per i semplici cittadini, inoltre cara amministrazione comunale, sei la prima istituzione delegata a compiti di pubblica sicurezza nel territorio, ma soprattutto sei l‘ unica istituzione votata dai cittadini, che hanno anche il diritto di raccogliere i frutti del voto, uno di questi frutti è proprio a sicurezza dei nostri beni e dei nostri cari, le difficoltà economiche dei comuni presi tra far quadrare bilanci e dare servizi è risaputa, ma avete gli strumenti per garantire di prima persona questi servizi, non facciamo solo repressione dove è più facile.

Un particolare ringraziamento a tutte le forze dell’ordine sia dello stato che del comune che ogni giorno rischiano la loro vita per i cittadini e non sono mai ringraziati doverosamente come si meritano.


Ermanno Tognolo

di Cristina Sargenti

Sono una cittadina di Chivasso e mamma di due bambini.
Io e la mia famiglia abitiamo nel quartiere sorto lungo via Montegrappa, strada che dall’incrocio col passaggio a livello tra via Montanro e via Blatta arriva fino alle porte della frazione Montegiove.

Il nostro quartiere è densamente abitato, è cresciuto in pochi anni e sopratutto si è sviluppato nell’ultimo biennio in maniera esponenziale. Con la nascita di nuove villette a schiera la zona si è popolata in fretta di famiglie con bambini, molti bambini, direi.

Nel quartiere, noi residenti ci siamo sempre sentiti quelli “al di la’ del passaggio a livello”, quelli “dimenticati”, come se, oltre via Blatta, non ci fosse più Chivasso e cominciasse una zona a se.

Dico questo perché, dal momento in cui ci siamo stabiliti qui, le chiamate fatte all’U.R.P. per segnalare molteplici disgiunti sono state pressoché ininterrotte fino ad oggi.

Le strade all’inizio impraticabili, l’illuminazione guasta, poi l’erba alta da non poter vedere arrivare un’auto, i marciapiedi dissestati per l’incuria, le auto e i camion della Rivoira che sfrecciano come se non ci fosse un domani e le richieste di installare dissuasori inascoltate.

Noi residenti, negli anni, ci siamo fatti sentire anche attraverso le raccolte di firme, alle quali non abbiamo mai avuto risposta dal comune.
Le raccolte di firme interessano due problemi cruciali, ai quali ci auguriamo di avere presto una soluzione:

  • il parco giochi mai costruito nel grande prato all’inizio della strada nei pressi del civico 34
  • l’incrocio col passaggio a livello tra via Montanaro, via Blatta e via Montegrappa.

Per quanto riguarda la richiesta del parco vorrei precisare che quel prato è così abbandonato da tempo e il rimbalzo di responsabilità tra comune e proprietari delle case limitrofe prosegue da anni tanté che non abbiamo ancora capito a chi rivolgere i nostri reclami.

In ogni caso, la nostra richiesta é semplice: abbiamo bisogno di un piccolo parco giochi alberato, sufficientemente ombreggiato per i bambini (dato che non esistono alberi lungo tutta la strada) e una piccola area per i cani. Ora, i residenti, per recarsi al parco più vicino a piedi, sono costretti ad attraversare l’incrocio col passaggio a livello di via Montanaro.

Qui mi ricollego alla seconda raccolta firme attuata nel quartiere ovvero quella per la messa in sicurezza dell’ incrocio con passaggio a livello tra via Blatta, via Montanaro e via Montegrappa.

Per noi poter attraversare quell’incrocio è vitale.
Solo in quel modo raggiungiamo i servizi che per noi sono fondamentali come le scuole, la chiesa, i supermercati, il parco giochi, la stazione e i negozi.

Chiediamo un sottopassaggio adeguato per non essere tagliati fuori dal resto della città e sopratutto che questo venga ultimato prima della chiusura dell’incrocio, e non come successo pochi giorni fa nella frazione Castelrosso.


Cristina Sargenti

di Sandro Braghin

A Chivasso nell’ultimo decennio sono state realizzate diverse piste ciclabili, ma se qualcuno dovesse avere il piacere di farsi un giro in bicicletta in totale sicurezza forse sarebbe meglio se andasse a pedalare in altri Comuni. 

Quest’ultima estate durante una delle mie passeggiate in bici per Chivasso e girovagando anche per qualche frazione, mi sono reso conto di quale sia lo stato di degrado di queste infrastrutture.

A memoria cerco di ricostruire un po’ quello che ho visto ed attualmente è la situazione delle nostre ciclabili. Il primo troncone di ciclabile lo troviamo partendo dalla zona dei Cappuccini e dirigendoci verso la Mandria di Chivasso, possiamo iniziare a vedere cosa può succedere ad una pista ciclabile realizzata lo scorso decennio ed abbandonata a se stessa, forse dallo stesso periodo della sua costruzione. Il manto è abbastanza sconnesso e con qualche buca qua e là, create per aumentare le nostre abilità nello slalom, ma per non farci mancare nulla in prossimità di alcuni attraversamenti per i mezzi agricoli sono state inserite delle vere e proprie barriere, ma non vi preoccupate perché se riuscirete a superarle senza grossi problemi potrete continuerete a pedalare finché non vi troverete ad uno splendido bivio, senza ciclabile ne strada.

Dopo il successo di questa pista ciclabile si è pensato bene di fare un altro troncone ciclabile che permette ai ciclisti di sviare l’intensissimo traffico della zona Blatta usufruendo di una corsia preferenziale, basta solo fare attenzione agli incroci mal segnalati, alle uscite carraie delle abitazioni, forse per niente segnalate e soprattutto alla fine o inizio, dipende dal senso di marcia, per evitare di andare a sbattere contro le barriere, naturalmente piazzate lì per la sicurezza del ciclista.

Ultimo troncone di ciclabile realizzato nell’ultimo biennio supera di gran lunga le precedenti concorrenti, due strisce di vernice rossa che costeggiano entrambi i lati di corso Galileo Ferraris, fino all’ultima rotatoria che si trova tra le frazioni di Torassi e di Castelrosso. Strisce perfettamente dritte, tolto qualche strano intreccio in prossimità della rotatoria “della Prealpina”, che lascia libero arbitrio su come procedere ai nostri ciclisti. Aggiungiamo poi qualche piccola interruzione in prossimità delle fermate degli autobus, del resto un autobus che sorpassa un ciclista e subito dopo svolta a destra per effettuare la fermata non presenta alcun rischio, contorniamo il tutto dagli avvallamenti, causati dalle opere di stesura della fibra lungo quella tratta stradale e che naturalmente sono state tappate con una colata di catrame ed la ciclabile è completa, o quasi.

Forse pensandoci bene il colore rosso utilizzato per identificare queste due piste parallele serve, anzi serviva visto che è stato cancellato dalle intemperie, ad indicare il rischio elevato alla quale un ciclista potrebbe andare in contro percorrendola.

Mi chiedo quando sia stata l’ultima volta che qualcuno della nostra amministrazione abbia pensato ad effettuare opere di manutenzione o miglioria a queste infrastrutture, sempre se qualcuno ci abbia mai pensato dalla loro realizzazione. Penso che con un minimo di buona volontà e qualche analisi o studio dedicato si possa migliorare quella che è l’attuale disastrosa situazione dei “tronconi” di pista ciclabile attualmente disponibili sul nostro territorio chivassese.


Sandro Braghin

di Diego Alfeo

Da tempo ci si lamenta dello stato (e degrado) delle condizioni delle strade in Chivasso e frazioni, per non parlare della (pseudo)idea di viabilità che l’attuale amministrazione comunale ha sull’argomento.

Tanto per capire la situazione io personalmente vedo in molti tratti un manto stradale in condizioni veramente pessime con buche talmente grandi che in alcuni casi possono arrecare – spesso costosi – danni ai veicoli più robusti.

Un argomento, anch’esso molto importante, da affrontare è il discorso viabilità: rotonde non rotonde dove se ci si imbatte incautamente nei momenti di maggiore affluenza si rischia di trovarsi imbottigliati con la speranza di uscirne il prima possibile, rotonde in programma di costruzione a ridosso di altre rotonde più grandi presenti su una delle principali arterie in ingresso ed uscita della cittadina , per non dimenticare i sensi unici selvaggi in punti spesso inutili senza che chi di dovere prenda in considerazione idee alternative.

Spero tanto che qualcuno si metta una mano sulla coscienza e risolva la situazione.


Diego Alfeo (D.M.F.)