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Ed eccolo dunque arrivare il giorno della serrata, il 9 marzo, il giorno prima del mio compleanno.
Sembravano così distanti quelle immagini che un paio di mesi prima arrivavano dalla Cina, tutti reclusi in casa, negozi chiusi, ospedali al collasso e infine purtroppo anche tanti, troppi lutti.
Com’è dunque cambiata la mia vita professionale e privata ai tempi del coronavirus: sono una partita IVA titolare di una pizzeria da asporto a Settimo Torinese… posso lavorare con la serranda abbassata e ho perso almeno il 40% del mio fatturato abituale ma almeno riesco a pagare le spese, forse sono ancora fortunato rispetto a chi ad esempio possiede un bar, un ristorante o perché no un cinema; si lavora con la paura e nei volti della gente si legge lo sconforto.
Ricordo che prima era una cosa normale recarsi anche di corsa al supermercato perché era finito il basilico o la fontina… adesso non è così, l’altro giorno ho fatto 55 minuti di coda solo per entrare nel punto vendita e dunque ho perfezionato le mie capacità logistiche: cerco di comprare una sola volta alla settimana tutto ciò che serve senza sprecare altro tempo.
Mentre ero in coda riflettevo su quei racconti delle lunghe file per il pane e altri generi alimentari durante l’ ultimo conflitto mondiale che fanno le mie nonne(che non vedo più da quasi un mese)… sto provando in minima parte i disagi della loro infanzia.
Posso solo sperare che, come è finita quella guerra, passerà anche questo terribile periodo e sarà bello poter tornare alla nostra banale ma rassicurante routine quotidiana, incontrarsi con un amico e andare al bar a parlare di calcio sorseggiando un caffè!