Marzo 2020 Aprile 2021 un anno di covid , cosa è cambiato come siamo cambiati :

è passato poco più di un anno da quel fatidico “paziente zero”,  momento in cui non eravamo ancora a conoscenza di ciò che ci aspettava da quel momento in poi , non ci preoccupavamo ancora del fatto che da li a poco le nostre vite private ed abitudini sarebbero cambiate radicalmente . Le notizie arrivavano da diverse parti del mondo in modo frammentario e confusionario e cercavamo in qualche modo di capire cosa stesse succedendo e comportarci di conseguenza . Non potevamo prevedere che da li a poco la situazione si aggravasse per trasformarsi da influenza a pandemia globale .

I contagi , i ricoveri in terapia intensiva , ospedali dedicati e decessi iniziarono a raggiungere cifre sempre più inquietanti aumentando la preoccupazione  in tutti noi .

Nel giro di pochi giorni ci siamo ritrovati relegati in casa in piena emergenza sanitaria , i lavoratori dipendenti si sono ritrovati in cassa integrazione covid , attività commerciali con le serrande abbassate con solo alcune di loro in movimento per garantire lo stretto necessario per poter mettere qualcosa in tavola , scuole in didattica a distanza se non addirittura chiuse del tutto , per le strade un silenzio quasi assordante . C’è chi si mette in contatto con i propri cari tramite videochiamate o affini , il web preso letteralmente d’assalto per cercare di capire cosa stesse realmente accadendo in altre parti d’Italia o del mondo .

Adesso a poco più di un anno guardandomi attorno vedo un’economia globale stravolta , a livello nazionale e locale vedo solo attività commerciali che si sono dovuti arrendere , chiudendo , a questa “cosa” che non so ancora a distanza di tempo se definirla piaga o altro , ho visto amici e colleghi di lavoro essere contagiati o peggio sconfitti dal covid ( perché gli esperti lo chiamano così ) , mi sono visto ridurre gli orari di lavoro nell’azienda in cui lavoro da più di 20 anni , ma io sono tra quei pochi fortunati che si sono visti recapitare uno stipendio puntuale seppur ridotto riuscendo a rispettare le scadenze di vario tipo , ma nel frattempo attraverso i vari notiziari sentito di persone che essendo titolari di partita i.v.a. hanno visto le loro attività commerciali sprofondare nel baratro non riuscendo a garantire alle proprie famiglie e dipendenti lo stretto necessario per poter andare avanti .

La mia domanda è : ma con tutte le restrizioni imposteci sia dal governo precedente che da quello attuale abbiamo risolto la situazione in cui ci siamo trovati un anno fa?

La scorsa Pasqua , Natale e le altre festività le abbiamo trascorse lontane  dai nostri cari senza poterci abbracciare . Per la seconda volta consecutiva il mio compleanno che ricorre in questo periodo non potrò festeggiarlo con le persone a cui tengo di più  , e lo stesso sarà per molti di noi .

Come d.j. amatoriale nell’ultimo anno ho visto molti miei eventi in programma saltare ai quali ahimè ho dovuto dare disdetta per ovvie ragioni che noi tutti conosciamo .

Ma soprattutto , in base alle disposizioni che da parte del governo continuano a cambiare , a livello locale c’è qualcuno che ( perdonate il mio francesismo ) si è preso a cuore lo stato di salute di Chivasso e frazioni ?

In cuor mio mi auguro proprio di si…..

Un abbraccio d.m.f.

Operaio metalmeccanico / DJ amatoriale

La vita ai tempi del corona virus, come ci organizziamo?

Prendo spunto da un film uscito qualche anno fa, siamo in un periodo in cui, viste le restrizioni giustificate da parte del Governo, dobbiamo ridurre gli spostamenti da casa il più possibile: quindi ci si muove, nel migliore dei casi, giusto per recarsi al lavoro e acquistare i generi di prima necessità per poi subito rientrare alle proprie abitazioni.

Ma una volta a casa come ci si organizza? Come passiamo il nostro tempo? C’è chi svolge le proprie faccende domestiche o, chi come me (lavoratore metalmeccanico di professione, DJ amatoriale ed appassionato di musica), si organizza per eventuali eventi all’aperto preparando scalette musicali e non in base al tipo di evento che ci si può presentare, oppure, sistemando e facendo ordine nei propri dati presenti sul proprio computer.

Con la speranza che il tutto si risolva nel migliore dei modi ed il prima possibile mando un abbraccio seppur virtuale a tutti voi , con affetto.

di Tiziano Matta

Negli ultimi anni uscendo fuori dalle città, fuori dai paesi non si può non notare la quantità di rifiuti lasciati lungo le strade, nelle nostre campagne, nei nostri parchi che ci circondano; uso la parola “nostri” perché è proprio così sono di tutti l’ambiente che ci circonda è di tutti e tutti devono averne cura, i fiumi iniziano dai torrenti e vanno fino al mare.

I rifiuti gettati fuori dal finestrino della macchina, scaricati nelle campagne rimangono li, vanno nel mare causando forti problemi a tutti quei esseri viventi che ne fanno parte, e uno di questi è l’uomo colui che lascia “rifiuti qua e là”

La raccolta è un servizio

Tutti questi rifiuti si possono trovare ammassati lungo una strada di campagna, nel verde del nostro territorio. Forse chi ha fatto ciò non sa, o non vuole sapere, che con una semplice telefonata, l’ente competente — ovvero Seta SpA https://www.setaspa.com/comuni — viene direttamente a casa a ritirare i rifiuti ingombranti.

Secondo me bisogna iniziare dalle scuole a fare informazione ad insegnare a differenziare in modo da produrre meno rifiuti indifferenziati, a sensibilizzare e a punire il più possibile tutte quelle persone che scaricano abusivamente rifiuti.

Confido sempre negli enti competenti e nell’uomo che tutti questi “rifiuti qua e là” spariscano e si torni a vedere fauna e flora rigogliosa uscendo fuori porta.


Tiziano Matta

di Diego Alfeo

Legittima difesa si legittima difesa no, come ne usciamo fuori?

Recentemente si sono verificati sul territorio chivassese alcuni furti in appartamento di varia entità, compreso il furto di un’automobile (sia il web che la carta stampata ne sta parlando in maniera piuttosto massiccia) in diverse ore del giorno e della notte, compresi casi in cui le vittime erano all’interno delle proprie abitazioni.

Il caso è stato sollevato anche in uno dei recenti consigli comunali da parte di Amo Chivasso e le Sue Frazioni sollecitando l’attuale amministrazione comunale che ha preso “a cuore” l’argomento ma accampando come scusa per la sua ignavia la presunta non tempestività di alcuni cittadini nell’avviare le denunce.

In effetti siamo ancora in attesa degli eventuali provvedimenti che avrebbe dovuto prendere l’amministrazione comunale suddetta.

Come difendersi?

Ebbene, a questo punto mi viene da pensare una cosa: ma se ad una certa ora (qualunque essa sia) nell’assenza di un mio vicino di casa ci sia un illecito presso la sua abitazione (chiamiamola pure intrusione non autorizzata) come mi comporto? Io sicuramente senza esitazione alcuna e senza remore o timore interverrei dapprima informando le forze dell’ordine (sebbene siano sotto organico, e questo sappiamo essere un dato di fatto) e immediatamente dopo di persona facendo una qualsiasi sorta di rumore.

Sappiamo benissimo tutti che l’argomento ronde bisogna interpretarlo con un certo criterio e delicatezza: il mio timore primario è quello che a qualcuno venga in mente di interpretare un famosissimo personaggio degli anni ’80 con fare di giustiziere della notte passando legittimamente dalla parte della ragione a qualche denuncia per lesioni o ancor peggio qualche processo per omicidio colposo e \ o premeditato. Non da ultimo, mettendo a repentaglio la sua stessa incolumità fisica, di fronte ad un malintenzionato potenzialmente armato.

In tal proposito la attuale amministrazione comunale ha intenzione di prendere provvedimenti con le risorse che ha disposizione o dobbiamo tornare agli inizi dell’800 con la giustizia privata?

A voi l’ardua sentenza.


Diego Alfeo (D.M.F.)