di Andrea Tuninetti
—
Essì, vigile o nonno-vigile, questo è il problema.
Come molti dei nostri concittadini sapranno, ad inizio anno scolastico, tra lo stupore dei genitori dei ragazzi che frequentano i nostri istituti, è venuto meno il servizio dei nonni-vigile.
I quali, nel corso degli anni, hanno svolto con amore e diligenza il compito loro affidato che consisteva nel vigilare sulla sicurezza dei nostri bambini all’entrata e all’uscita degli stessi dagli istituti scolastici, il tutto compensato con un piccolo contributo.
Risorsa e riforma
I nonni vigile erano coordinati dalla Protezione Civile di Chivasso , alla quale il comune “girava” il compenso: una formula studiata negli anni per agevolare il coordinamento senza appesantire la macchina comunale.
A fronte della riforma del terzo settore, la protezione civile non può più effettuare servizi quali il blocco della viabilità (assurdo, ma tant’è), e quindi neanche i nonni vigili di Chivasso, assegnati alla protezione civile come visto.
Da servizio a privilegio?
Attenzione: questo non vuol dire che non possono più esistere i nonni vigili a Chivasso, ma solo che non possono più essere in forza presso la protezione civile! Infatti, in una paio di scuole cittadine, dove ha voluto, l’amministrazione Castello ha affidato il servizio ad una cooperativa (a che cifra?). La vera domanda è: dato che la soluzione c’è, perché è stata applicata solo per pochi?
Ad oggi vi sono molti casi dove le nostre scuole sono sprovviste di questo servizio.
Tuteliamo i bambini!
Purtroppo ho assistito, davanti a una di queste scuole, a situazioni di vero e proprio pericolo causate perlopiù dal non rispetto dei vari divieti da parte dei genitori che si apprestano a prendere i loro figli o dai residenti che, anche se non dovrebbero, si sentono legittimati a passare lo stesso.
Io mi chiedo, quindi, ma se non si vogliono pagare le piccole somme per i nonni-vigile che mettendo le loro transenne riuscivano a mantenere elevata la sicurezza dei nostri bimbi, perché non si potrebbe scomodare il nostro corpo municipale a presidiare la zona punendo con delle sanzioni chi non rispetta le regole?
Credo che chi definisce “Chivasso la città dei bambini” dovrebbe quanto meno come prima cosa tutelare la loro vita.
Andrea Tuninetti