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Diario di una mamma
Per la mia famiglia è cambiato ben poco riguardo questo isolamento forzato.
Siamo sempre abbastanza costretti a casa perché con un bambino affetto da disabilità, si tende a proteggerlo da tutto ciò che potrebbe indebolirlo: virus e batteri in primis.
Per quanto si cerca comunque di non farlo vivere sotto una campana di vetro.
Da due mesi la nostra famiglia si è allargata con l’arrivo del nostro secondo figlio.
Le giornate in casa le passiamo tra logopedia, fisioterapia e giochi sonori del più grande e giochini, chiacchiere e curiosità del più piccolo.
Disponiamo per fortuna di un giardino e quando il tempo ci regala giornate soleggiate ci dedichiamo al riposo all’aria aperta sul dondolo ammirando i fiorellini e gli uccellini.
Certo questo virus ci costringe a non poter passeggiare in un parco piuttosto che andare a trovare i nonni ma per lo meno ci riscopriamo più uniti, più volenterosi di assaporare ogni momento con la nostra famiglia, senza quel correre quotidiano perché non si ha mai tempo.