Orologiaio Chivassese
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Ad un tratto si è tornato a chissà quanti anni fa, quando il mondo andava più piano e sapevamo campare (vivere), si faceva il pane a casa, si parlava di questo e di quello, si gioca intorno al tavolo e la giornata era più bella:
si scambiavano i pensieri, si parlava del futuro, si abbracciavano (affrontavano) i problemi e non avevamo paura.
Senza mezzi e poche lire non potevi uscire a divertirti e aspettavo tutte le sere il ritorno di papà, poi è cambiato tutto.
Il progresso ci ha storditi, abbiamo perso quei valori e sembrava tutto rose e fiori, non abbiamo più parlato e abbiamo fatto solo corse per cercare la bella vita, per sfruttare le risorse, tutti quanti a 100 all’ora, si correva, si volava, non ti importava più di nessuno e nessuno ti pensava.
Oggi siamo disperati, in ogni posto ormai piangiamo, siamo tutti preoccupati per lo sperpetuo che vediamo, qua ci manca tutto, lavoro e libertà, e andresti a riabbracciare anche l’amico che hai tradito. Questo male forse è un bene, ci ha costretto a fermarci e a capire cos’è la vita e tornare a saper vivere.