Impiegato Industria Aerospaziale

Come molti di voi ero abituato a starmene fuori di casa quasi tutto il giorno, praticamente ci passavo solo per darmi una lavata, una sistemata, a volta mangiare una cena al volo, ma soprattutto per dormirci qualche ora prima di ricominciare con la solita routine. Mia madre sin dall’adolescenza ha sempre detto “a te la casa non crollerà mai sulla testa!”. Qualche giorno fa stavo già assaporando i primi caldi e organizzando le mie prime uscite in moto, pensavo anche a cosa portarmi dietro per la prossima vacanza in programma per la fine di questo mese, quando ad un tratto ci siamo ritrovati in questa realtà inaspettata.

Da quasi una settimana anch’io ho deciso di attenermi senza riserva alle regole del nostro primo Ministro, che piacciano o meno, ho pensato che se potrò fare qualcosa nel mio piccolo di farlo. Per fortuna a differenza di molte altre persone la mia ditta si è organizzata per concedere a gran parte dei dipendenti lo smart working, così da mercoledì ho trasformato il tavolo del mio soggiorno nel mio nuovo ufficio.

La mattina sveglia alle 7:00, anziché alle solite 6:00, il vantaggio di lavorare a casa è che dalla camera da letto per raggiungere il soggiorno non ci impieghi 1 ora. Una veloce sciacquata, cambio con un abbigliamento comodo, per fortuna non ho da fare videoconferenze, colazione al volo caffè e dalle 7:30, magari con qualche minuto di ritardo alla fine non siamo così fiscali, pronto ad accedere al mio PC. Passo la mattinata a fare le mie attività quotidiane, la spezzo mettendoci anche una pausa caffè, magari con uno snack, sempre avendo tutto a disposizione nel raggio di qualche metro, per poi riprendere il lavoro.

Continuo a lavorare fino alla pausa pranzo, quando qui però viene il bello. Eh sì, non essendoci la classica mensa aziendale, tocca prepararmi qualcosa ed anche di pratico, non di sicuro un brasato al barolo o delle lasagne al forno, mi dedico al classico pasto da single, che non sia l’uovo al tegamino, un piatto di pasta. Riprendo poi col mio lavoro nel pomeriggio fino all’orario stabilito.

Sandro Braghin – smart working

Finita la giornata lavorativa inizio a cercare di capire cosa fare per riempire quello che resta della giornata, le pulizie le farò il giorno dopo, tanto anche domani non uscirò, allora mi butto sul divano e grazie al magico mondo dei social network mi collego alla mia rete di amici. Certo scriversi o mandarsi audio registrati o foto non è come vedersi dal vivo, il contatto il calore delle persone è una cosa unica al mondo, proprio quella cosa di cui ci dobbiamo privare in questi gironi. Però grazie a questa situazione atipica coi vari gruppi di amici stiamo facendo delle prove con un paio di app per videochiamate, un casino senza senso. Comunicazioni che arrivano in ritardo, immagini sgranate, gente che si parla sopra, insomma un bel modo per trascorrere qualche ora in compagnia degli amidi più cari che come me hanno deciso per il bene loro ma soprattutto della comunità di stare a casa.