Il centrodestra stravince in Calabria e riesce a mettere il fiato sul collo al centrosinistra in Emilia Romagna
di Matteo Doria e Francesco Vaj
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Il centrodestra stravince in Calabria.
Non ce la fa in Emilia Romagna, storica roccaforte della sinistra, dove però recupera parecchio terreno rispetto alla precedente tornata elettorale regionale (oggi 43,66% contro il 29,85% del 2014) .
Questo già di per se è un risultato epocale del CentroDestra, nella storica roccaforte della sinistra, che da decenni non è mai nemmeno stata contendibile.
In Calabria, invece, come in tutte le ultime elezioni regionali calabresi, si conferma quello che è il trend nazionale, premiando la coalizione al momento più forte.
Buon lavoro dunque alla neo-presidente Jole Santelli nuova governatrice della Calabria!
Un augurio ancora più forte a Lucia Borgonzoni e a tutta la coalizione affinché conducano un’opposizione forte e mirata, di supporto ai cittadini: la liberazione dell’Emilia Romagna è solo rimandata!
Analisi del voto
Due Regioni, due scenari diversi, alcune considerazioni comuni, altre molto più specifiche rispetto al contesto locale.
Emilia Romagna — un risultato epocale per il Centro Destra
Per quanto il Centro Destra non sia riuscito nell’impresa di espugnare la storica roccaforte della sinistra, il testa a testa che ha caratterizzato sia la dialettica della campagna elettorale che – comunque – il risultato finale è già di per se una notizia incredibile rispetto ad una Regione che dal secondo dopoguerra ad oggi non ha mai cambiato colore. Non solo, per la prima volta nella storia della Repubblica, la Regione è stata contendibile!
Il vento del cambiamento sta soffiando anche nella rossa Emilia.
Da un punto di vista nazionale, questa era un’elezione particolarmente attesa, in quanto potenzialmente sensibile per la tenuta del Governo. Se per la sinistra, ed in particolare per il Partito Democratico, il bicchiere può dirsi mezzo pieno per aver ottenuto il primato di primo partito della Regione, grazie ad un candidato forte quale era il Governatore uscente Bonaccini, per la coalizione di Centro Destra può esultare Fratelli d’Italia, che aumenta notevolmente i suoi consensi che si allineano alla media nazionale anche in questa Regione.
Questa elezione è stata fortemente polarizzata sulle due coalizioni maggiori, non pervenuti infatti (o quasi) i 5 stelle che scontano oltre allo scarso radicamento sul territorio, anche il “non voler far male” all’alleato (di Governo) – avversario PD.
Calabria — Un’altra vittoria schiacciante del CentroDestra
Il CentroDestra stravince con un distacco di 25 punti percentuali (addirittura superiore al distacco di 20 punti percentuali dell’Umbria): 55,29% CDX contro un 30,14% della coalizione Centro Sinistra, altro segnale di volontà di cambiamento affidabile e, sopratutto, in totale controtendenza rispetto sia alle precedenti Regionali 2014 in cui vinse la coalizione di Centro Sinistra a trazione PD, sia rispetto alle Politiche 2018 dove il Movimento 5 Stelle era il netto vincitore in quasi tutti i Collegi.
In forza della legge elettorale calabrese, non entreranno nemmeno in Consiglio Regionale i 5 Stelle. Segno questo, forse, di un Sud che non sa che farsene della ricetta assistenzialista dei pentastellati: un Sud che chiede concretezza, sviluppo, infrastrutture; in sintesi, di poter dimostrare tutto il suo valore.
Interessante, per quanto riguarda il voto in Calabria, la distribuzione per liste molto più uniforme rispetto alle ultime tendenze nazionali.
Il Partito Democratico, nonostante la sconfitta, è il primo partito grazie al 15% ottenuto, leggermente superiore alle percentuali molto simili di Forza Italia 12.34% (primo partito della coalizione di Centro Destra), Lega 12.25% e Fratelli d’Italia 10.85%.
Possiamo dire fallito l’esperimento 5 stelle di allearsi (stavolta già in fase pre elettorale) con una lista civica, che ha portato al candidato poco più di un punto percentuale.
Un’ultima considerazione a livello nazionale: il governo ne esce decisamente indebolito, complessivamente perde 5 punti percentuali e il M5S è scomparso. Ci aspettiamo dunque qualche scossone anche a livello romano visti i capovolti rapporti di forza.
E comunque, nonostante l’occasione mancata, siamo 8 a 1 Regioni per il CentroDestra dall’ultima tornata del 2014.
Matteo Doria
vicepresidente del Consiglio Comunale di Chivasso, imprenditore
Francesco Vaj
Architetto libero professionista, membro del Focus Group Qualità e Concorsi dell’Ordine Architetti di Torino